Gran Bretagna: carenza di frutta e verdura

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Gran Bretagna: carenza di frutta e verdura

La BBC: due grandi catene di supermercati hanno già introdotto limiti agli acquisti per far fronte alla carenza di prodotti freschi.

Torna l’allarme scaffali vuoti in alcuni supermercati del Regno Unito, dall’Inghilterra alla Scozia, seppure stavolta limitatamente ai pomodori e ad altri tipi di verdura o frutta importati tradizionalmente nell’isola in questa stagione dal Nord Africa o dall’estremo sud dell’Europa.

Due catene di grande distribuzione low cost come Asda e Morrisons hanno annunciato martedì sera l’introduzione di forme di razionamento “temporaneo” sulle quantità di pomodori, peperoni, lattuga, altre insalate, broccoli, cetrioli, cavolfiori e lamponi acquistabili: fino a un limite di tre confezioni per avventore, naturalmente  a patto di trovarli.

La vicenda fa tornare alla mente i precedenti di qualche tempo fa, legati almeno parzialmente all’entrata in vigore definitiva tre anni orsono della Brexit. E all’effetto di talune barriere burocratiche doganali abbattutisi sui commerci con i Paesi dell’UE a danno di una filiera già non priva di problemi nei rifornimenti di merci in settori come l’agroalimentare. Anche se in realtà nel caso attuale, secondo la ricostruzione della BBC e le spiegazione degli esperti di British Retail Consortium, un’organizzazione di categoria, la Brexit non c’entra granché: visto che la questione – che tocca infatti anche l’Irlanda – appare connessa più che altro alla relativa penuria di disponibilità all’origine nei Paesi produttori, causata in primis da fenomeni climatici irregolari e di maltempo recenti verificatisi sia in Africa settentrionale sia nel sud della Spagna (ossia le aree dove il Regno si approvvigiona da decenni del 90-95% di questi alimenti fra dicembre e marzo).

Come che sia, l’intoppo viene denunciato qui e lì in diverse località del Paese, negli ultimi giorni. E coinvolge pure qualche supermarket di catene top quali Waitrose, Tesco o Sainsbury’s. Mentre sui social media non manca chi dà comunque la colpa o parte della colpa al dopo Brexit, a conferma di un atteggiamento di delusione piuttosto diffuso sui risultati e le troppe promesse mancate del divorzio da Bruxelles: atteggiamento testimoniato in misura crescente da vari sondaggi in questi mesi e già sfociato in un nuovo neologismo, Bregret, frutto della contrazione fra Brexit e regret (in inglese rammarico o pentimento).
Rsi.ch

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