Marocco, Youssef Balla: Paese moderno e in crescita, una porta per l’Africa e un ponte tra due continenti

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Il Marocco costituisce il paese ‘ponte’ tra l’Europa e l’Africa, e l’Italia gioca un ruolo fondamentale in questo contesto, soprattutto in un’ottica di sinergia politica, economica e di sviluppo. Una partnership dal potenziale strategico come già confermato dalle dichiarazioni del ministro Masaf Francesco Lollobrigida ad inizio luglio: “L’Italia vuole lavorare con l’Africa, per sviluppare le potenzialità e oggi tutti i progetti messi in campo tendono a sviluppare questa azione.” Un concetto ribadito anche dal ministro degli affari esteri, Antonio Tajani, a seguito della firma con l’omologo Nasser Bourita del Piano d’azione per l’attuazione del partenariato strategico multidimensionale tra Marocco e Italia: “Il Marocco è un partner strategico dell’Italia per la sicurezza del Mediterraneo, con il quale è essenziale lavorare per la stabilità e la prosperità della regione”.

Di seguito pubblichiamo l’intervista rilasciata in esclusiva ad AGRICOLAE dall’Ambasciatore del Marocco Youssef BALLA:

 

1)L’autostrada dell’acqua in via di realizzazione conferma la capacità innovativa del Marocco per contrastare il cambiamento climatico e la siccità. Da settembre 400 milioni di metri cubi percorreranno 66 km: il suo paese può guidare l’Africa nord occidentale verso un maggior efficientamento della risorsa acqua?

 In un contesto di scarsità d’acqua, con i Paesi del Nord Africa che consumano il 70% delle loro risorse idriche rinnovabili, la gestione delle risorse idriche è sempre stata una priorità per il Marocco, la cui posizione geografica lo espone ai principali rischi del cambiamento climatico che stanno già avendo un impatto in diversi settori, in particolare quello idrico.

Il Marocco può aiutare gli altri Paesi del Maghreb a gestire l’acqua condividendo la sua esperienza e le sue conoscenze in materia. Il Paese è riuscito a costruire un modello di gestione idrica efficiente, unico nel suo genere e considerato un esempio a livello internazionale

Il Paese sta seguendo una politica proattiva e ambiziosa a lungo termine in termini di gestione delle risorse idriche, grazie alla visione saggia e lungimirante del defunto Hassan II, che consisteva nella costruzione di dighe per immagazzinare e conservare le risorse idriche durante gli anni di forti precipitazioni, con l’obiettivo di utilizzarle in caso di scarsità.

La crescita accelerata della domanda e la molteplicità degli utenti (agricoltura, acqua potabile, industria), da un lato, e la riduzione delle risorse idriche rinnovabili pro capite, dall’altro, impongono una riflessione costante e approfondita su soluzioni efficaci e pratiche.

 Il Marocco ha inoltre messo in atto una politica di controllo e mobilitazione delle risorse idriche attraverso la costruzione di grandi bacini e il trasferimento dell’acqua.

Il Paese ha anche introdotto la gestione partecipativa dell’acqua, una sfida ancora da vincere. Il Marocco ha compiuto innegabili progressi nella politica di gestione del settore idrico, in particolare per quanto riguarda la mobilitazione delle acque di superficie attraverso grandi dighe, l’irrigazione (oltre 1,5 milioni di ettari) e la fornitura di acqua potabile, diffusa nelle aree urbane e quasi universale nelle zone rurali.

Il Marocco dispone attualmente di un gran numero di strutture idrauliche in funzione, costituite da 145 grandi dighe con una capacità di stoccaggio di oltre 18,6 miliardi di metri cubi e 130 piccole dighe, a cui vanno aggiunte 14 grandi dighe in grado di mobilitare un totale di 3,2 miliardi di metri cubi e 20 piccole dighe attualmente in costruzione. Nonostante ciò, le sfide restano colossali.

 

2) Sono stati firmati accordi tra il Marocco e la Gran Bretagna e il Marocco e la Spagna per la realizzazione di tunnel per portare merci in tempo quasi reale da un continente all’altro. Quando sono stati firmati gli accordi e in cosa consistono?

Il Tunnel Intercontinentale di Gibilterra è un progetto per un tunnel ferroviario sottomarino tra Europa e Africa, sotto lo Stretto di Gibilterra, che potrebbe collegare Marocco e Spagna.

La giunzione tra questi due Paesi stabilirebbe un collegamento diretto tra due continenti: l’Europa e l’Africa. Inoltre, fornirebbe un mezzo di trasporto più veloce delle navi e più economico degli aerei. Inoltre, rafforzerebbe la cooperazione economica esistente tra Marocco e Spagna. Tra queste, il turismo e il commercio.

Infine, su scala più ampia, incoraggerebbe maggiori scambi commerciali tra Europa e Africa.

Questo progetto è in fase di pianificazione.

La Banca Mondiale, la Banca Europea per gli Investimenti, i fondi di finanziamento arabi e il Fondo di Sviluppo Africano vorrebbero contribuire al finanziamento della costruzione del tunnel. Il Marocco e la Spagna hanno deciso di creare un consorzio aperto ai donatori internazionali.

Nel 2007, su richiesta del Marocco, la Commissione europea ha menzionato il tunnel come possibile progetto di sviluppo nell’ambito della Politica europea di vicinato (PEV). Poiché questo programma dispone di un budget limitato, l’effettiva partecipazione dell’UE richiederebbe un accordo di finanziamento tra la Spagna e l’Unione nell’ambito del FESR.

 

3) Collegare Africa ed Europa è un progetto di cui si parla da decenni, ma che ora potrebbe vedersi realizzato: come cambierebbero i rapporti economici e commerciali con il Vecchio Continente?

Le relazioni economiche e commerciali tra il Marocco e l’Europa sono di lunga data e diversificate. Si basano su accordi bilaterali e multilaterali volti a rafforzare il partenariato tra le due parti. Ecco alcuni punti chiave di queste relazioni:

Il Marocco è stato il primo Paese del Mediterraneo meridionale a firmare un accordo di associazione con l’Unione europea (UE) nel 1996, entrato in vigore nel 20001 . L’accordo prevede la creazione di un’area di libero scambio per i prodotti industriali e concessioni reciproche per i prodotti agricoli e della pesca.

Nel 2008 il Marocco ha ottenuto lo status avanzato nelle sue relazioni con l’UE, che gli conferisce un quadro privilegiato per la cooperazione politica, economica, sociale e culturale. Questo status mira a promuovere la graduale integrazione del Marocco nel mercato interno dell’UE e ad approfondire il dialogo politico su questioni regionali e internazionali.

Nel 2013, il Marocco e l’UE hanno avviato i negoziati per un accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA), che coprirebbe il commercio di beni, servizi, investimenti, proprietà intellettuale, appalti pubblici, concorrenza, sviluppo sostenibile e norme di origine. L’obiettivo è creare uno spazio economico comune tra i due partner.

Il Marocco e l’UE hanno inoltre concluso altri accordi settoriali, in particolare nei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’energia, dell’ambiente, della ricerca, dell’istruzione, della mobilità, della sicurezza e della migrazione. Questi accordi mirano a rafforzare la cooperazione e gli scambi tra le due parti in questi settori strategici.

L’UE è il principale partner commerciale del Marocco e rappresenta circa il 60% del suo commercio. Le principali esportazioni del Marocco verso l’UE sono abbigliamento, prodotti agricoli, componenti automobilistici e fosfati. I principali prodotti importati dall’UE sono macchinari, mezzi di trasporto, prodotti chimici e alimentari.

L’UE è anche il principale investitore estero in Marocco, con uno stock di investimenti diretti esteri (IDE) di 22 miliardi di euro nel 2019. I principali settori di investimento sono l’industria manifatturiera, i servizi finanziari, l’energia e il turismo.

Le relazioni economiche e commerciali tra il Marocco e l’Europa sono quindi strette e dinamiche. Esse testimoniano la volontà di entrambe le parti di costruire un partenariato strategico basato sul rispetto reciproco, sul dialogo e sulla cooperazione.

 

4)  L’Italia può rappresentare il paese partner di ingresso in Europa, per costituire una sinergia economica, sociale e geopolitica con il Marocco e con tutto il continente africano che nulla ha a che vedere con le dinamiche di prevaricazione da parte di alcuni paesi Ue cui abbiamo assistito negli ultimi decenni?

L’Italia può rappresentare per il Marocco una porta d’accesso all’Europa, visti i legami storici, culturali ed economici esistenti tra i due Paesi.

L’Italia e il Marocco collaborano strategicamente in molti settori, tra cui il commercio, gli investimenti, l’energia, l’agricoltura, la pesca, la migrazione, la sicurezza e lo sviluppo sostenibile. Condividono inoltre una visione comune sulle questioni regionali e internazionali, in particolare la stabilità del Mediterraneo e del Sahel, la lotta al terrorismo e all’estremismo e il sostegno al multilateralismo.

L’Italia può quindi essere un alleato chiave per il Marocco, che cerca di rafforzare la sua integrazione nel mercato interno dell’Unione europea (UE) e di beneficiare delle opportunità offerte dall’accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) attualmente in fase di negoziazione. L’Italia può anche essere un partner privilegiato per il Marocco nella sua strategia di sviluppo del continente africano, dove i due Paesi hanno interessi convergenti e complementari. L’Italia può offrire la sua esperienza e il suo sostegno al Marocco nei suoi progetti di infrastrutture, elettrificazione, agroindustria, formazione professionale e innovazione in Africa.

L’Italia e il Marocco hanno quindi tutto l’interesse ad accelerare l’attuazione del loro partenariato strategico multidimensionale, che può essere vantaggioso non solo per i due Paesi, ma anche per l’Europa e l’Africa.


5) L’Italia il paese più a Sud d’Europa, il Marocco quello più a nord dell’Africa. Due paesi ponte tra due mondi che oggi devono dialogare e operare insieme?

Il Marocco e l’Italia hanno firmato un piano d’azione strategico multidimensionale che copre diversi ambiti di cooperazione, come il dialogo politico e diplomatico, la sicurezza e la giustizia, l’economia, l’energia e lo sviluppo sostenibile, la cultura, l’istruzione, la ricerca, il dialogo interculturale e interreligioso, nonché le questioni migratorie e consolari.

Il Piano d’azione Marocco-Italia, recentemente firmato il 5 luglio 2023 a Roma, è un documento che mira a rafforzare il partenariato strategico multidimensionale tra i due Paesi.

Copre diverse aree di cooperazione, come il dialogo politico e diplomatico, la sicurezza e la giustizia, l’economia, l’energia e lo sviluppo sostenibile, la cultura, l’istruzione, la ricerca, il dialogo interculturale e interreligioso, nonché le questioni migratorie e consolari. Prevede inoltre la creazione di un Consiglio di partenariato e di comitati tematici che si incontreranno regolarmente per monitorare e attuare le azioni concordate.

Questo piano d’azione riflette la volontà del Marocco e dell’Italia di consolidare le loro relazioni bilaterali, basate sul rispetto reciproco, sul dialogo e sulla cooperazione. Inoltre, riflette le opinioni condivise dai due Paesi sulle questioni regionali e internazionali, in particolare la stabilità del Mediterraneo e del Sahel, la lotta contro il terrorismo e l’estremismo e il sostegno al multilateralismo.

Il Piano d’azione Marocco-Italia è quindi uno strumento ambizioso e innovativo che apre nuove prospettive di partenariato tra i due Paesi. È un esempio di cooperazione Sud-Sud di successo, di cui possono beneficiare non solo il Marocco e l’Italia, ma anche l’Europa e l’Africa.

 

6) Non solo agroalimentare: il Marocco sta investendo sulla tecnologia come hub per la produzione di auto elettriche per l’Europa. Questa crescita dovrà essere accompagnata da una logistica rafforzata, soprattutto per i porti e le relative interconnessioni ferroviarie e stradali: quali sono i prossimi investimenti su cui punterete?

Il settore logistico marocchino ha subito importanti cambiamenti negli ultimi dieci anni, con una serie di progetti per potenziare le infrastrutture e adeguare i servizi agli standard internazionali in termini di competitività, qualità e prestazioni.

Negli ultimi dieci anni il Marocco ha subito importanti cambiamenti nel settore della logistica, con una serie di progetti volti a potenziare le infrastrutture e ad adeguare i servizi agli standard internazionali in termini di competitività, qualità e prestazioni.

Secondo una revisione delle infrastrutture preparata dalla Banca Mondiale e pubblicata nel dicembre 2019, il Regno ha compiuto progressi significativi in questo settore:

Il Marocco ha lanciato diversi progetti infrastrutturali per i prossimi anni. Il governo prevede di lanciare diversi progetti infrastrutturali per rafforzare e mantenere gli investimenti in questo settore.

Estensione della rete stradale e autostradale: proseguimento delle operazioni previste dagli accordi per il potenziamento delle infrastrutture stradali nelle città.

Infrastrutture portuali: avvio di diversi progetti portuali su larga scala, in particolare il porto di Dakhla Atlantique, il completamento dei lavori del porto di Nador Ovest e il progetto di estensione delle opere di protezione del porto di Casablanca.

Connettività ferroviaria: il finanziamento nel 2022 degli studi tecnici preliminari e il rilascio dei diritti di passaggio necessari per garantire la connettività ferroviaria del porto di Nador-West Med.

Infrastrutture idriche: sono attualmente in costruzione non meno di 18 grandi dighe. L’anno prossimo dovrebbero iniziare anche i lavori per la costruzione di due grandi dighe nella regione di Tangeri-Tétouan-Al Hoceima.

Il Marocco ha inoltre istituito un fondo sovrano per gli investimenti, che consente agli investitori di beneficiare di finanziamenti vantaggiosi per i loro progetti. L’obiettivo del fondo è sostenere lo sviluppo di infrastrutture, elettrificazione, agroindustria, formazione professionale 

 

7) Tra pochi giorni, il 30 luglio, il Marocco celebra la “Festa del Trono”, che quest’anno segna il 24° anniversario dell’intronizzazione di SM il Re Mohammed VI, quale significato?

La celebrazione della Festa del Trono perpetua gli immutabili vincoli di fedeltà tra il popolo e il Sovrano, dell’unità dello Stato marocchino, incarna lo spirito fondatore della Nazione stessa e la fiducia in un futuro che risponda alle aspirazioni del popolo per lo sviluppo e la prosperità.

Sotto l’impulso di SM il Re, il Marocco continua la sua sostenuta marcia di consolidamento della democrazia, dello stato di diritto e delle libertà pubbliche con il perseguimento dell’attuazione delle principali riforme politiche introdotte dalla costituzione del 2011, in particolare l’accelerazione della regionalizzazione avanzata e la deconcentrazione amministrativa e l’operatività degli organi costituzionali di buon governo, di parità di genere e di emancipazione dei giovani. Questo processo è continuamente alimentato da nuove riforme proattive e audaci di adattamento alle nuove sfide.

Un Paese moderno e in forte crescita, un ponte tra due continenti, una porta per l’Africa, uno snodo per gli scambi economici, sociali e culturali. Questo è oggi il Marocco, un punto di riferimento per la stabilità, la pace, la sicurezza e il progresso di tutta l’area mediterranea.

Inoltre, e non per ultimo, la celebrazione della Festa del Trono che i nostri amici italiani condividono con noi ogni anno ci offre la felice opportunità di ricordare i legami storici di amicizia e cooperazione tra il Regno del Marocco e la Repubblica italiana, che risalgono al periodo delle Repubbliche Marinare e del Regno della dinastia almoravide (1053-1147). Legami che traggono la loro forza dall’appartenenza comune all’area mediterranea e che si arricchiscono attravero un’importante dimensione umana con la presenza di una forte comunità marocchina che contribuisce positivamente allo sviluppo economico e sociale del suo Paese di accoglienza, e ad una consolidata comunità italiana residente in Marocco dall’altra parte.

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