In un clima di crescente tensione, Pakistan e Afghanistan si sono affrontati in un violento scontro a fuoco lungo il confine, segnando un ulteriore peggioramento delle relazioni tra i due Paesi. Secondo fonti ufficiali di entrambe le nazioni, l’incidente non ha causato vittime, ma ha riacceso le preoccupazioni per un possibile escalation in una regione già frequentemente teatro di combattimenti e tensioni.
Il portavoce dei talebani afghani, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato che le forze pakistane hanno lanciato attacchi nel distretto di Spin Boldak, nella provincia di Kandahar. Dall’altra parte, un portavoce del governo pakistano ha accusato le forze afghane di aver aperto il fuoco senza provocazione nella regione di Chaman. Islamabad ha immediatamente dichiarato di mantenere il massimo stato di allerta, sottolineando il proprio impegno a difendere l’integrità territoriale e la sicurezza dei cittadini, condannando le azioni “aggressive” di Kabul.
Le recenti violazioni dei confini si inseriscono in un contesto di deterioramento delle relazioni bilaterali, alimentato dalle accuse di Islamabad secondo cui gruppi armati operanti in territorio afghano sarebbero responsabili di attacchi sul suolo pakistano. Kabul, tuttavia, nega ogni coinvolgimento diretto e accusa invece Islamabad di frequenti violazioni dei confini.
L’incidente evidenzia la fragilità degli sforzi di mediazione in corso tra i due Paesi. Nonostante i governi abbiano dichiarato di essere impegnati in un dialogo volto a ridurre le tensioni, i recenti sviluppi dimostrano quanto la stabilizzazione duratura sia ancora lontana. La regione rimane sotto pressione, con il rischio di ulteriori escalation che minacciano la fragile pace già precaria.
Martina Margaglio
