Crimea, in fiamme il ponte di Kerch – Crollate parzialmente due campate del ponte che collega la Russia alla Crimea, almeno tre morti. Putin ordina commissione. Kiev: “Tutto ciò che è illegale va distrutto”.
Esplosione e fiamme sul ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea. Secondo Mosca, a provocare quanto accaduto, un camion che “è stato fatto esplodere”, riporta la Tass che cita il Comitato nazionale antiterrorismo russo. Secondo le autorità citate dalla Tass, il camion è esploso sulla parte del ponte riservata al traffico automobilistico, provocando l’incendio di serbatoi di carburante di un treno diretto in Crimea. “Sono parzialmente crollate – secondo quanto confermato – due campate del ponte stradale”. Vladimir Putin ha intanto ordinato che la creazione di una commissione governativa. Lo ha detto all’agenzia Ria il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
“Il presidente ha ordinato al premier di formare una commissione governativa per stabilire le cause dell’incidente e affrontare rapidamente le conseguenze – ha detto Peskov, citato dalla Tass -. La commissione comprenderà i capi delle regioni di Krasnodar e Crimea, così come ufficiali della Guardia nazionale, del Servizio di sicurezza federale e del ministero degli Interni”.
Il premier russo Mikhail Mishustin ha quindi poi “firmato un decreto che istituisce una commissione governativa per stabilire le cause dell’incidente sul ponte della Crimea”, che sarà guidata dal vice premier Marat Khusnullin, riporta ancora la Tass, ribandendo che la commissione comprende funzionari di diversi ministri (Interni, Trasporti ed Emergenze compresi), di varie agenzie e anche della Guardia nazionali e del Servizio di sicurezza federale. Su Telegram Khusnullin ha scritto di voler partire per la Crimea nelle prossime ore. “Prenderemo decisioni sul posto su come ripristinare il ponte il prima possibile”, ha fatto sapere.
Putin ha intanto mandato i suoi ministri “sul luogo dell’incidente”. “Su istruzioni del presidente – ha ancora detto il portavoce del Cremlino – i ministri Savelyev e Kurenkov sono diretti sul luogo dell’incidente”. Vitaly Savelyev è il ministro dei Trasporti, Alexander Kurenkov è il ministro per le Emergenze.
“Danneggiato” da “vandali ucraini”. Si è espresso così, dopo quanto avvenuto sul ponte, il capo dell’assemblea della Crimea, il parlamento regionale voluto dalla Russia, Vladimir Konstantinov. “Ora hanno qualcosa di cui essere orgogliosi: in 23 anni di gestione non sono riusciti a costruire nulla degno di attenzione in Crimea – ha accusato su Telegram – ma sono riusciti a danneggiare” il “ponte russo”.
“Niente burocrazia per i lavori per il ripristino del ponte di Crimea. Praticamente inizieremo oggi stesso, appena la commissione d’inchiesta e l’Fsb finiranno il loro lavoro”. Lo ha detto il leader della Crimea annessa dalla Russia, Sergei Aksyonov, in dichiarazioni trasmesse da Rossiya 24 e riportate dalla Bbc. Aksyonov ha cercato di rassicurare chi vive in Crimea, affermando che “c’è carburante a sufficienza per un mese e non dovrebbero esserci rincari”, mentre “abbiamo scorte di cibo per più di due mesi”.
L’incendio seguito all’esplosione sul ponte è stato spento, ha fatto sapere il ministero russo per le Emergenze. Sarebbero almeno tre le persone rimaste uccise nell’esplosione di stamani, afferma la commissione d’inchiesta russa che, riporta la Cnn, fa sapere che “presumibilmente si tratta di persone che erano a bordo di un’auto che viaggiava vicino al camion esploso”. Stando a quanto reso noto, “sono stati recuperati i corpi di due vittime, un uomo e una donna”.
“I rifornimenti del gruppo di truppe russe coinvolte nell’operazione militare speciale” in Ucraina nelle aree di Mykolaiv-Kryvyi Rih e Zaporizhzhia “viene effettuato ininterrottamente lungo il corridoio via terra e in parte tramite trasporto marittimo”, ha poi afferma su Telegram il ministero della Difesa di Mosca dopo l’esplosione sul ponte di Kerch, che – sottolinea la Cnn – è stato utilizzato dai militari russi per rifornire le forze nelle aree di Kherson e Zaporizhzhia.
“La Crimea, il ponte, l’inizio”, scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Tutto ciò che è illegale va distrutto – ha aggiunto – tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all’Ucraina”. “Sono danneggiati sia la parte destinata al traffico ferroviario che quella riservata alle auto del ponte di Kerch e ci vorrà tempo per il ripristino”, scrive quindi su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni di Kiev, aggiungendo che “questo significa che rifornire le truppe russe nel sud dell’Ucraina sarà molto difficile”. “Equipaggiamento militare, munizioni e carburante che passano dal ponte di Kerch – continua Gerashchenko – non arriveranno per molto tempo”.
L’attacco del ponte è stata un’operazione speciale del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu). Lo ha riferito all’agenzia Unian una fonte delle forze dell’ordine ucraine, spiegando che “far saltare in aria il ponte di Crimea è stata un’operazione speciale della Sbu”. Il servizio stampa della Sbu non ha confermato le dichiarazioni.
“La reazione del regime di Kiev alla distruzione di infrastrutture civili dimostra la sua natura terroristica”, il commento su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.
Su Telegram, intanto, immagini diffuse mostrano le fiamme che inghiottono almeno due vagoni di un treno merci e dalle quali sembra anche essere crollata una parte del ponte riservato al traffico automobilistico. Testimonianze parlano di un’esplosione che è stata avvertita a molti chilometri di distanza.