Terremoto Marocco: l’Ambasciatore a Roma “Basta denigrazione, rispetto per il dolore di un paese”

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Terremoto Marocco: l’Ambasciatore a Roma “Basta denigrazione, rispetto per il dolore di un paese” – Youssef Balla risponde alle polemiche scatenate da alcuni mezzi di stampa italiani relative al tema degli aiuti internazionali dopo il sisma che ha distrutto il Paese arabo

L’ambasciatore del Marocco in Italia, Youssef Balla, spiega a LaPresse di aver seguito “con profondo dispiacere e disapprovazione, la polemica sterile e fuorviante scatenata in alcuni mezzi di stampa italiani sul tema degli aiuti internazionali” al Paese colpito dal terremoto. Secondo il rappresentante diplomatico del governo di Rabat si tratta di una polemica “falsa”. “Diciamo basta alla denigrazione e invitiamo al rispetto per il dolore di un intero paese”, dichiara. Balla spiega che, “mentre Sua Maestà il Re e il Governo hanno manifestato da subito il loro ‘benvenuto’ ed espresso ringraziamento pubblico a tutte le proposte arrivate per gli aiuti internazionali, viene messa in campo una deformazione grottesca di queste manifestazioni trasformandole in rifiuto“. “Mi chiedo dove hanno letto che il Marocco ha rifiutato gli aiuti? – aggiunge ancora – Se avesse rifiutato, certamente non ci sarebbe stata la presenza di Spagna, Emirati, Qatar, Regno Unito e molte Ong da diversi Paesi. Abbiamo spiegato ai nostri partner internazionali, ed io l’ho fatto personalmente con le autorità italiane e lo hanno capito”.

Secondo l’ambasciatore nel corso della prima fase dell’emergenza “i nostri sforzi si sono concentrati nel salvataggio delle vite umane e nel prestare cure ai feriti grazie alle capacità nazionali”. Successivamente “alla luce di una permanente valutazione dell’evoluzione della situazione in campo, è stato deciso di ricorrere alle proposte di aiuto che corrispondono a specifiche esigenze e ai bisogni del contesto. È per questa ragione che è stato fatto appello in un primo momento a Spagna, Gran Bretagna, Emirati e Qatar“. “Nel corso dell’evoluzione della situazione e nella definizione di altri bisogni, nuove richieste saranno indirizzati agli altri Paesi”, argomenta ancora Balla. “Si tratta pertanto di un approccio conforme agli standard internazionali nella gestione delle catastrofi. Un approccio pragmatico che si concentra sull’efficienza degli interventi per evitare problemi di coordinamento, come solitamente auspicabile in situazioni simili”, dice. A queste circostanze, racconta ancora, “occorre aggiungere le difficoltà di accesso alle zone duramente colpite dal sisma aggravate dalla natura geografica montagnosa e dei gravi danni alle vie di comunicazione che l’esercito sta lavorando duramente per ripristinare”. Quindi, dichiara l’ambasciatore di Rabat a Roma “non sarebbe ragionevole fare appello all’aiuto di team internazionali per lasciargli parcheggiati negli alberghi di Marrakech“.

Secondo Balla “è triste vedere come l’incredibile slancio di sostegno e solidarietà manifestato in tutta l’Italia venga contaminato da posizioni e commenti opportunisti, probabilmente alla ricerca di visibilità mediatica in un momento di simile attenzione pubblica”. “Evidentemente – dice – qualcuno si sente infastidito dal successo del Marocco, e di fronte a questa realtà incapace di ammettere che un paese emergente come il nostro possa gestire una crisi simile con le capacità e competenze nazionali”. “Il Marocco – aggiunge – lo ha pienamente dimostrato durante la pandemia scatenata dal Covid-19 ed è considerato dall’Oms nella top10 dei Paesi nel mondo ad aver gestito con successo l’emergenza, e oggi lo sta dimostrando anche in questa difficile circostanza”.

L’ambasciatore mette poi in luce come – a suo dire – “invece di parlare dello slancio di solidarietà della società marocchina, del fatto che il numero di feriti sale ogni giorno, che si traduce in nuove vite salvate, si preferisce deformare la realtà, falsificare la narrazione e creare false polemiche“. “Sarebbe più incoraggiante, in questa fase, sostenere ed applaudire l’impegno che il Marocco sta mettendo in campo per gestire nel modo più efficace possibile questa catastrofe”, conclude.

LaPresse

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