Quella di oggi, 14 febbraio, è la giornata della celebrazione dell’amore, ma anche un’occasione per ricordare la violenza sulle donne. Senza distinzione di classe sociale né di religione.
Appartengo alla comunità marocchina delle donne in Italia, un centro di collaborazione al quale sono iscritte donne italiane, marocchine e non solo, che collaborano da molti anni per favorire l’incontro della cultura mediterranea, difendendo la vera cultura marocchina e aiutando le donne immigrate ad uscire del dramma dell’analfabetismo. Informando sui loro diritti e doveri, insegnandole un percorso di integrazione, senza il quale perderebbero persino le loro tradizioni.
Abbiamo fatto tutto da sole, senza l’aiuto da parte delle istituzioni, formando una squadra di avvocati e psicologi per dare un primo e piccolo, ma fondamentale aiuto a queste donne che, purtroppo, vivono o hanno subito episodi di violenza.
Solo in Italia ogni due giorni una donna vieni uccisa da un uomo, compagno, fidanzato o, marito che sia. Quella che segue è solo una lista di i nomi di donne che oggi non ci sono più: Noemi, Chiara, Nadia, Gianna, Erika, Erina, Pamela, Sanaa, Rachida, soltanto per citarne alcune tra italiane e arabe, sebbene sia giusto rilevare come donne sempre più giovani sono oggetto di atti di una brutalità indicibile. Il dato più terrificante è, tuttavia, che il 90% delle violenze non vengono nemmeno denunciate.
In questo contesto, calzano a pennello le parole di William Shakespeare: “Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subìto, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!”.
Di Laila Maher