Colombia: possibili infiltrazioni della guerriglia e dei narcos nei disordini durante lo sciopero nazionale – In seguito alle unanimi condanne internazionali sugli scontri che da 10 giorni insanguinano la
Colombia, da parte dell’ONU, il dipartimento di Stato USA ed il Vaticano, che chiedono la
moderazione dell’uso della forza ed il rispetto dei diritti umani da parte del governo e delle forze
dell’ordine, molti governatori e sindaci delle regioni e delle città più colpite lanciano l’allarme di
infiltrazioni di gruppi armati di guerriglia come l’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale) e le FARC
(Forze armate Rivoluzionarie della Colombia) che, oltre a sobillare le proteste, sarebbero state
colpevoli di aver introdotto gruppi armati tra i manifestanti pacifici e di aver compiuto attacchi agli
stessi manifestanti fatti passare per opera di forze dell’ordine in borghese.
Secondo il Ministro della Difesa colombiano Diego Molano dietro la guerriglia urbana che si sta
consumando a Cali ed in tutta la regione del Valle del Cauca ci sarebbero gruppi dissidenti delle
FARC individuati dagli alias “Gentil Durate”, “Iván Márquez” e “Iván Mordisco” (dai nomi di battaglia
dei comandanti) ed il gruppo terroristico dell’ELN nominato JM19, tali organizzazioni avrebbero
anche assoldato bande delinquenziali locali per le operazioni contro i cittadini che non si schierano
con questi gruppi e per vandalizzare negozi privati, supermercati, bancomat (40 sedi bancarie
risultano assaltate) e sedi istituzionali come municipi e poste.
In un’intervista al quotidiano “El Tiempo” il sindaco di Restrepo, paese del Valle ad un paio di ore da
Cali, Armando Vélez ha denunciato “Uomini in motocicletta sono arrivati in un negozio, dove c’erano
una trentina di persone, tra cui alcune donne, ed hanno aperto il fuoco”.
Colombia: possibili infiltrazioni guerriglia e narcos tra i manifestanti

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