In piazza del Popolo in migliaia alla manifestazione contro il Green Pass, simbolo di una “discriminazione sanitaria” che lede la libertà dell’individuo.
Quella di ieri è stata la protesta di tutti. Senza distinzione di gruppi, corrente di pensiero, età, religione o altro, si sono ritrovati tutti ad un appuntamento per scelta.
In piazza c’era chi ha scelto di difendere i diritti, la propria libertà, il libero pensiero, ma soprattutto chi ha scelto di esserci. Tutti unanimi nel ricordare il Dottor Giuseppe De Donno: parole di tristezza e di ammirazione si sono levate per lui insieme al grido “Libertà”. Non si protesta perché si è ribelli e neppure per dispetto: si vuole solo sottolineare l’importanza del rispetto delle scelte di ognuno su ciò che si vuole fare del proprio corpo.
Le restrizioni raccontate nei secoli di storia non hanno mai accresciuto consapevolezza alle menti, mentre hanno sicuramente creato il germe peggiore dell’opposizione, impedendo un dialogo tra le parti in grado di rispettare e gestire civilmente il contraddittorio.
Sarà ricordato come il secolo della “discriminazione sanitaria”, che va ad aggravare lo stato morboso di una assistenza sanitaria carente da anni, insieme ad una lotta estenuante a malattie gravi quasi dimenticate da più di 15 mesi di Covid-19.
La salute è uno stato di coscienza che si acquisisce consapevolmente durante un percorso di ricerca profonda all’interno del nostro essere: è un percorso in salita che non è per tutti.
Tutto il resto è l’illusione di stare bene.
C. P.