Il “lasciapassare” verso una nuova Italia

3 mins read
lasciapassare

Il “lasciapassare”, così si chiama, non può in alcun modo essere sminuito da sinonimi esterofili che non appartengono alla nostra lingua.

Il significato che porta con sé è intriso di storia e di passato, non certo piacevole, ma sicuramente illuminante per non commettere più gli stessi errori. Le conquiste ottenute nei secoli e nei millenni dalla intelligenza umana è stata in grado di portarci verso nuove scoperte e conquiste. Parallelamente ha creato un appiattimento del pensiero analitico e della intelligenza emotiva, perché gli stimoli che sollecitano lo sviluppo emotivo e intellettivo di un bambino, il più delle volte sono gestiti da un mondo virtuale.

Guarire il Covid-19 a Casa: Manuale per Terapia Domiciliare Personalizzata

È importante definire ciò prima di chiedersi perché nell’era delle nanotecnologie si sente il bisogno di sottomettere i propri simili attraverso la limitazione della libertà, come accadeva nei secoli passati.

La coercizione mentale a cui si è abituati vivendo in una società basata sull’apparire e non sull’essere , diventa funzionale alla accettazione di regole violente e arcaiche in nome di una “libertà” che si basa sul materialismo e meno sul rispetto del proprio essere.

Può chiamarsi libertà la perdita del diritto al lavoro, allo studio, alla salute? Può chiamarsi socialità la discriminazione basata sulle libere scelte che ogni individuo può e deve fare senza per questo sentirsi ai confini della legalità?

È questa la “politica di inclusione” che prevede l’integrazione tra popoli diversi quando poi si divide lo stesso popolo e le famiglie tra di loro?

Se non ci rendiamo conto e non ci domandiamo perché siamo arrivati a questo punto, vuol dire che il linguaggio mediatico utilizzato ha avuto i suoi risultati.
La ragione non si schiera mai completamente né da una parte né da un’altra; a volte il confine è così sfumato e le parti si intersecano.
La logica ci spingerebbe a comprendere l’altrui pensiero e spiegare le proprie ragioni in un contraddittorio costruttivo e illuminante.
Quando ciò viene proibito e si porta avanti solo una opinione affossando altri punti di vista, abbiamo perduto del tutto il “pensiero democratico”.

Forse il muro di Berlino non era poi così alto come quello che oggi, pur invisibile, divide la nostra Nazione.

Di C.P.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog