Colombia – Domenica 29 maggio circa 40 milioni di elettori colombiani saranno chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali per designare il sostituto di Iván Duque Márquez alla Casa de Nariño.
Secondo i sondaggi sarebbe in testa il candidato della sinistra progressista Gustavo Francisco Petro Urreg leader del partito Colombia Humana ed ex sindaco della capitale Bogotá, nonostante le ombre legate al
suo passato di militante del gruppo di guerriglieri M-19 che nel 1985 irruppe nel Palacio de Justicia de Colombia (Ministero della Giustizia colombiano) causando un centinaio tra morti e dispersi.
Al secondo posto il candidato del movimento civico Creemos Colombia Federico Andrés Gutiérrez Zuluaga detto “Fico”, ex sindaco di Medellín, appoggiato da una coalizione conservatrice e liberale alla quale si è
aggiunto il partito del Centro Democrático il cui leader Óscar Iván Zuluaga a marzo si è ritirato dalla corsa alle presidenziali per appoggiare Gutiérrez.
Come terzo incomodo c’è l’ex sindaco di Bucaramanga Rodolfo Hernández Suárez fondatore del partito indipendente Liga de Gobernantes Anticorrupción che proprio oggi ha ottenuto l’appoggio, molto sentito
nel paese andino, della candidata Íngrid Betancourt Pulecio, famosa per essere stata rapita nel 2002 dai guerriglieri delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (FARC) e rilasciata dopo 6 anni di prigionia, che ha deciso sabato di ritirare la propria candidatura per aumentare le possibilità di Hernández di arrivare
al ballottaggio.
La Conferenza Episcopale Colombiana (CEC) in un messaggio firmato dal presidente monsignor Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Bogotá, ha chiesto una partecipazione attiva e consapevole a tutta la
popolazione: “Oggi più che mai abbiamo bisogno di questa capacità per riflettere sulla realtà in cui viviamo e riconoscere le cause profonde dei nostri mali sociali, guardando al grande potenziale che abbiamo per
progredire insieme” .