La sabbia rubata torna a Is Arutas. Un pacco anche dagli Usa. Stamane i granelli di quarzo bianco sono stati restituiti alla spiaggia
Sono tornati sulla spiaggia di Is Arutas dopo aver fatto un lungo viaggio, addirittura dagli Stati Uniti d’America, quei chicchi di quarzo racchiusi in un piccolo pacchetto e riversati stamane sull’arenile insieme alle decine di chilogrammi restituiti o recuperati.
Nel corso del 2020 complessivamente sono stati riconsegnati circa 200 chili di sabbia, un quinto di quelli recuperati l’anno prima. Un segno che è stato interpretato sia come causa del minori afflusso di turisti negli arenili del Sinis, ma anche come una maggiore presa di consapevolezza sull’importanza di lasciare la sabbia nel suo ambiente naturale.
Ben 110 chili sono stati consegnati al Comune di Cabras da Franco Murru, presidente dell’associazione “Sardegna Rubata e depredata” e animatore dell’omonima pagina Facebook. Una parte dei 110 chilogrammi sono le confezioni di sabbia sequestrate la scorsa estate a qualche turista incivile sorpreso con la refurtiva in aeroporto; altri pacchi sono invece stati spediti via posta all’associazione. Tra questi c’è proprio il pacco arrivato dagli Usa a “Sardegna Rubata e depredata”. A inviarlo è stato un collezionista americano, che aveva visitato la Sardegna negli anni Settanta.
Stamane la sabbia è stata riportata a Is Arutas dove si è svolta una breve cerimonia, presenti il sindaco di Cabras Andrea Abis, l’assessore comunale all’ambiente Marco Mascia, il direttore dell’Area Marina Protetta Massimo Marras, il Corpo forestale con la dirigente Tiziana Pinna, la polizia locale e Franco Murru di “Sardegna Rubata e depredata”.
Diverse bottiglie sono state invece riportate nella spiaggia di Is Arutas da due agenti della polizia municipale.
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