Covid, OMS ribadisce no al passaporto vaccinale

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Nella settima riunione del Comitato di emergenza, convocata dal Direttore generale dell’OMS, riguardante la malattia da coronavirus (COVID-19), svoltasi giovedì 15 aprile 2021, viene specificato che riguardo le misure sanitarie (in relazione al traffico internazionale) non va richiesta alcun passaporto o prova di vaccinazione per i viaggi, né come condizione d’ingresso nei Paesi.

Il Comitato di emergenza (Emergency Committee), che verrà convocato ancora una volta entro tre mesi, ha fornito la sua consulenza al Direttore generale OMS, dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus. La consulenza tratta di: vaccinazioni Covid-19, varianti del Sars-Cov-2, studi relativi all’origine del nuovo Coronavirus, comunicazione del rischio e coinvolgimento della comunità e gestione del rischio, misure sanitarie in relazione al traffico internazionale.

Dunque quello che scrive la Commissione d’emergenza sui viaggi illustra il fatto di non richiedere evidenze sull’effettuazione delle vaccinazioni, questo perché – specificano – ci sono limitati “elementi di prova circa le prestazioni dei vaccini nel ridurre la trasmissione”, oltreché “l’ineguaglianza persistente nella distribuzione del vaccino globale”.

“Il Comitato – riporta la dichiarazione della settima riunione – rimane preoccupato per il fatto che il mondo non uscirà dalla pandemia a meno che, e fino a quando, tutti i paesi non avranno accesso a forniture adeguate di diagnostica, cure e vaccini, indipendentemente dalla loro capacità di pagare e dalla capacità e dalle risorse finanziarie per vaccinare rapidamente ed efficacemente le loro popolazioni”.

Riportiamo il punto di cui la Commissione mette al corrente l’OMS per le “misure sanitarie in relazione al traffico internazionale”:

  • Non richiedere la prova della vaccinazione come condizione per l’ingresso, considerata la limitata (anche se in crescita) evidenza (elementi di prova) circa le prestazioni dei vaccini nel ridurre la trasmissione e l’ineguaglianza persistente nella distribuzione del vaccino globale. Gli Stati sono fortemente incoraggiati a riconoscere il potenziale per requisiti di prova della vaccinazione per approfondire le disuguaglianze e promuovere la libertà di movimento differenziale”.

Ma comunque in un’altra parte del testo la Commissione invece scrive che la guida OMS del dicembre 2020 va aggiornata, e che dovrebbe prendere in considerazione l’immunità conferita da infezione passata:

  • “Aggiornare la guida dell’OMS del dicembre 2020 basata sul rischio per la riduzione della trasmissione di SARS-CoV-2 relativa ai viaggi internazionali (via aerea, terrestre e marittima) sulla base della scienza attuale e delle migliori pratiche che includono raccomandazioni chiare per gli approcci di test e la durata della quarantena dei viaggiatori, come adeguata. Incorporare un quadro etico nella guida aggiornata per guidare il processo decisionale nazionale. La guida dovrebbe prendere in considerazione l’introduzione della vaccinazione COVID-19, l’immunità conferita da infezione passata, le impostazioni a rischio, i movimenti di migranti, i lavoratori temporanei e lo scopo del viaggio (non essenziale contro essenziale).

The Italian Tribune

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