È iniziato il primo trial clinico per un vaccino contro il tumore al seno

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Tumore al seno – Sarà somministrato in tre dosi, inizialmente a pazienti che hanno avuto un carcinoma mammario triplo negativo e sono a rischio recidiva. Ma le speranze per il futuro sono molte.

Prevenire il tumore al seno con un vaccino è ancora una speranza, ma la sua realizzazione potrebbe essere più vicina. Il 26 ottobre scorso, infatti, i ricercatori della Cleveland Clinic, negli Stati Uniti, hanno annunciato di aver avviato la prima sperimentazione clinica per testare un vaccino sviluppato contro il tumore al seno triplo negativo, la forma più aggressiva di carcinoma mammario che solitamente risponde poco alle terapie e che può essere prevenuto solo con la mastectomia. Alla sperimentazione parteciperanno tra le 18 e 24 pazienti che hanno già sviluppato il tumore in precedenza e che potrebbero essere soggette a recidive. Se i risultati saranno quelli attesi, i ricercatori sperano, in futuro, di somministrare il vaccino anche a persone sane ad alto rischio di tumore al seno, come chi possiede la mutazione a carico del gene Brca1.

Il tumore al seno triplo negativo rappresenta circa il 12-15% di tutti i tumori al seno ed è la sua forma più aggressiva: spesso chi ne è colpito possiede una prognosi infausta. Questo tipo di carcinoma mammario solitamente colpisce le donne di età inferiore ai 50 anni ed è più comune tra le persone afroamericane (che hanno il doppio di probabilità di svilupparlo) e in quelle che presentano mutazioni a carico del gene Brca1.

Si chiama triplo negativo in quanto non presenta nessuno dei tre recettori che si trovano tipicamente sulla superficie delle cellule di altri tumori mammari e che di fatto rappresentano anche i bersagli per le terapie farmacologiche. Infatti, le persone a cui è diagnosticato il tumore al seno triplo negativo non possono beneficiare dei trattamenti attualmente indicati per gli altri tipi di tumore – come la terapia ormonale o la terapia farmacologica specifica – ma solitamente vengono sottoposte a mastectomia (che consiste nella rimozione dell’intera ghiandola mammaria). Per questi motivi c’è un grande bisogno di migliori strategie di prevenzione e di trattamento di questo tipo di tumore, che scongiurino interventi chirurgici invasivi e prognosi infauste. Per esempio, vaccini innovativi che proteggano dall’insorgenza di tumori.

Dagli studi in vitro al vaccino

In realtà, l’idea di utilizzare vaccini diretti contro i tumori non è nuova, ma lo sviluppo di questi farmaci negli ultimi anni si è concentrato sul fornire un tipo innovativo di terapia rivolta a tumori già in crescita. La difficoltà principale nello sviluppo di vaccini da usare contro i tumori in maniera preventiva, infatti, è rappresentata dal fatto che le molecole di cui sono costituite le cellule tumorali fanno parte dell’organismo stesso, con il rischio quindi di innescare complicanze di natura autoimmune.

Tuttavia, nel lontano 2010 a Vincent Tuohy, adesso immunologo nella Cleveland Clinic, viene l’idea di progettare un vaccino indirizzato contro l’alfa-lattoalbumina, ovvero la proteina normalmente presente sulla superficie delle cellule mammarie solo in caso di allattamento, ma espressa in quantità elevate nella maggior parte dei carcinomi della mammella. Tuohy quindi pubblica uno studio in cui viene presentato il prototipo di un vaccino in grado di spingere il sistema immunitario ad attivarsi contro le cellule che esprimono l’alfa-lattoalbumina, ovvero i tumori del seno in fase emergente. “La vaccinazione con alfa-lattoalbumina può fornire una protezione sicura ed efficace contro lo sviluppo del cancro al seno per le donne negli anni post-parto, in pre-menopausa, quando l’allattamento è facilmente evitabile e il rischio di sviluppare il cancro al seno è alto”, concludevano i ricercatori nell’articolo, pubblicato su Nature Medicine.

Lo studio e le speranze per il futuro

Sono passati quasi 12 anni da quelle parole e, a seguito di test in vitro e su modelli animali, adesso c’è il via libera per la prima sperimentazione clinica. Lo studio includerà da 18 a 24 pazienti che sono state trattate per il carcinoma mammario triplo negativo negli ultimi tre anni. Il vaccino sarà somministrato in tre dosi, ciascuna a due settimane di distanza.

“Speriamo che questo possa essere un vero vaccino preventivo che verrebbe somministrato a donne sane per impedire loro di sviluppare il cancro al seno triplo negativo, la forma di cancro al seno per la quale disponiamo dei trattamenti meno efficaci”, afferma Thomas Budd, principal investigator della sperimentazione. Con speranze per il futuro ancora più ambiziose.Questa strategia vaccinale ha il potenziale per essere applicata ad altri tipi di tumore“, ha aggiunto Tuohy: “Il nostro programma di ricerca traslazionale si concentra sullo sviluppo di vaccini che prevengano le malattie che affrontiamo con l’età, come i tumori al seno, alle ovaie e all’endometrio. In caso di successo, questi vaccini hanno il potenziale per trasformare il modo in cui controlliamo i tumori ad insorgenza nell’età adulta e migliorare l’aspettativa di vita in un modo simile all’impatto che ha avuto il programma di vaccinazione infantile“.

Wired

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