Disturbi alimentari: in primi 6 mesi pandemia casi aumentati del 40% – In occasione della giornata dedicata alla consapevolezza dei disturbi del comportamento alimentare, l’Istituto superiore di sanità ha illustrato i dati emersi da una survey conclusasi a febbraio 2021, tracciando un quadro sugli effetti del Covid sull’incidenza di questi problemi.
Oggi, 15 marzo 2022, si celebra la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata alla consapevolezza dei disturbi del comportamento alimentare. Per l’occasione l’Istituto superiore di sanità ha illustrato i dati emersi da una survey conclusasi a febbraio 2021, che ha indagato gli effetti della pandemia di Covid-19 sull’incidenza di questi problemi. I risultati dell’indagine, presentati durante una tavola rotonda al Museo dell’Iss, indicano che durante i primi 6 mesi di pandemia i casi di disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 40% rispetto ai primi 6 mesi del 2019. Nello specifico, nel primo semestre 2020 sono stati registrati 230.458 nuovi casi, contro i 163.547 dei primi sei mesi del 2019. Nel 2020, fra nuovi casi e quelli già in terapia, sono stati trattati 2.398.749 pazienti. Cifra sottostimata perché c’è una grande quota di persone che non arriva alle cure.
I risultati della survey
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“Le persone che soffrivano di un disturbo alimentare si sono aggravate durante la pandemia. Magari hanno impiegato mesi per trovare il coraggio di chiedere aiuto o hanno aspettato mesi per un ricovero, aumentando il rischio di cronicizzazione o ricaduta nel disturbo”, ha spiegato la psichiatra e psicoterapeuta Laura Dalla Ragione, responsabile Rete Disturbi Comportamento Alimentare Usl 1 dell’Umbria.
La survery rivela, inoltre, un ulteriore abbassamento dell’età di esordio dei disturbi alimentari, il 30% di chi ne soffre ha meno di 14 anni, e una maggiore diffusione fra i maschi, il 10% tra i 12 e 17 anni.
Disturbi alimentari per 3 milioni di italiani
La Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla è stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’associazione “Mi Nutro di Vita”, con il tentativo di offrire supporto a coloro che stanno lottando contro queste problematiche e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. In Italia sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Problemi di peso, cibo e immagine corporea, che, se non opportunamente trattati, possono trasformarsi in disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, anoressia e bulimia sono la prima causa di morte per malattia tra i 12 e i 25 anni.
Iniziative e incontri
In occasione della ricorrenza, i monumenti e alcuni edifici di diverse città italiane si coloreranno di lilla. Per sensibilizzare la popolazione italiana su questo tema, Elior, che si occupa della ristorazione nelle mense delle scuole italiane, e Never Give Up, onlus di professionisti che nasce nel 2014 con l’obiettivo di intercettare e trattare precocemente i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, hanno lanciato un progetto, con eventi online e in presenza nelle scuole, che coinvolge i giovani e le loro famiglie fornendo indicazioni utili per riconoscere il problema e agire nel miglior modo possibile. Il primo appuntamento, “Never Give Up talk: disturbi alimentari e il ruolo dei genitori come risorsa” è in programma online il 17 marzo alle 17.30 online e sarà curato dalla dottoressa Stefania Sinesi, psicoterapeuta, presidente e direttore scientifico di Never Give Up, che darà a genitori e caregiver le nozioni base per poter capire quali sono i disturbi alimentari più frequenti e come riconoscerli in anticipo.