Meditare senza star seduti, anche lavando i piatti si può – Secondo l’esperta Joy Reims, per ritrovare la consapevolezza basta esser vigili su quello che stiamo facendo. Finanche i lavori di casa oppure mentre si va al cinema: quello che importa è provare stupore.
Tutti possono liberarsi dallo stress, basta esser consapevoli delle proprie azioni e dei propri obiettivi. Perciò, secondo Joy Reims, praticante di meditazione e autrice del saggio “Meditation illuminated: simple ways to manage your busy mind” ci sono almeno dodici modi in cui si può meditare “senza farlo necessariamente da seduti”: “L’importante è allenare il cervello”, quindi non c’è un modo giusto e uno sbagliato di meditare, l’importante è di essere sempre consapevoli di quel che si sta facendo.
Pertanto si può meditare mentre si cammina, perché non c’è molto altro da fare e ci si concentra meglio. Avere soggezione, poi, “è un elemento consolidato della pratica della consapevolezza” pertanto bisogna lasciarsi andare allo “stupore”, soprattutto “allo stupore della natura” che è “un incredibile stimolatore dell’umore”.
“Basta guardare gli alberi e il cielo, guardare l’alba” per ritrovarsi. Ma non è obbligatorio andare necessariamente in un parco per farlo. Lo stupore può essere evocato anche da altre cose, come guardare l’arte o assistere a una grande esibizione. “Queste cose possono ancorarci nella sensazione di far parte di qualcosa di più grande di noi stessi”.
Ma anche disegnare ha i suoi benefici effetti nel rilassarci e concentrarci. Così come fare i lavori di casa: “Anche piegare il bucato può essere una forma di meditazione”, dice Reims. Come il lavare i piatti o fare il bucato o passare il pavimento con l’aspirapolvere o la lucidatrice.
E talvolta per provare nuove sensazioni basta anche la semplice lettura di un libro che non si è mai letto, titolo nuovo o vecchio che sia. Oppure il semplice guardar fuori dalla finestra. “Ogni volta che si guarda fuori e ci si concentra magari sulla strada o sulla luce che tremola, si sta facendo un’azione utile a reindirizzare il proprio pensiero”. “La meditazione può essere anche fatta di scrittura riflessiva, stando avviluppati nei propri sentimenti”.
poi, “praticare la consapevolezza non deve essere una cosa di per sé rilassante”, dice Rains, però farlo in modo rilassante può essere più piacevole, quindi “concentrarsi su ciò che non è piacevole può aiutare anche a ridurre lo stress”. Come ad esempio cantare in un coro contribuisce a concentrarsi sull’esperienza del proprio corpo o costruire qualcosa con il Lego, andare al cinema, o dedicarsi alla lavorazione della ceramica “è un bel modo di rimanere presenti a se stessi”, consiglia infine Rains.