Burkina Faso – Effetto talebano dilaga. Decine di persone sono state uccise in uno scontro tra militanti islamisti e forze governative nel nord del Burkina Faso, mentre la violenza torna a crescere nella regione del Sahel in Africa occidentale.
In un attacco vicino alla città settentrionale di Arbinda, i militanti hanno ucciso almeno 47 persone, tra cui 30 civili, 14 soldati e tre miliziani filo-governativi, secondo quanto riportato dai media statali.
I media statali hanno riferito che le truppe governative hanno ucciso 16 militanti mentre una fonte della sicurezza ha alzato il numero a 58.
Militanti legati ad al Qaeda e allo Stato Islamico effettuano regolarmente attacchi in Burkina Faso e nei vicini Mali e Niger, uccidendo centinaia di civili solo quest’anno.
La violenza nel Sahel, una fascia semi-arida sotto il deserto del Sahara, ha continuato a intensificarsi nonostante la presenza di migliaia di truppe ONU, regionali e occidentali e gli sforzi di alcuni governi per negoziare con i militanti.
Uomini armati hanno ucciso almeno 12 soldati la scorsa settimana nel Burkina Faso nordoccidentale, oltre a 30 civili, soldati e miliziani filo-governativi alcuni giorni prima.
In Niger, uomini armati lunedì hanno ucciso 37 civili, tra cui 14 bambini, in un attacco a un villaggio. La violenza arriva quando l’ex potenza coloniale francese si prepara a ridurre le sue forze nel Sahel da 5.000 a circa 2.500-3.000. Il Sahel è stato gettato nel caos dall’acquisizione nel 2012 del nord del Mali da parte di militanti legati ad al Qaeda.
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