Vigilia mondiale con l’ambasciatore Youssef Balla: “Dai Italia, tifa Marocco”

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Vigilia mondiale con l’ambasciatore Youssef Balla: “Dai Italia, tifa Marocco” – Il rappresentante di Rabat all’agenzia Dire in vista della semifinale contro la Francia, campione in carica e favorita (sulla carta)

“Perché tifare Marocco? Perché con l’Italia esiste un ponte culturale e umano, animato da comunità che nella maggioranza dei casi hanno pure doppia cittadinanza”. Youssef Balla, ambasciatore a Roma, si prepara a guardare in tv la semifinale mondiale con la Francia.

I “LEONI D’ATLANTE” SFIDANO LA FRANCIA

Di calcio, e di una prestazione sportiva che viene da lontano, senza precedenti per una selezione del continente africano, parla in un’intervista con l’agenzia Dire alla vigilia della partita. “Che la nazionale sia arrivata fin qui non è un caso” precisa subito, in riferimento ai “Leoni d’Atlante” protagonisti a Qatar 2022. “C’è stato un lavoro di anni, rigoroso e duro, anche sul piano tecnico, con la formazione assicurata dall’Accademia Mohammed VI: metà dei giocatori della selezione è uscita da lì”.

Secondo l’ambasciatore, i successi agli ottavi e ai quarti di finale contro superpotenze del pallone come Spagna e Portogallo vanno letti nel quadro delle riforme e della modernizzazione anche politica del regno. “Sua maestà Mohammed VI si è impegnato a favorire sviluppo e prosperità, investendo in ambito sociale, civile e anche ambientale ed energetico” la tesi di Balla. Convinto che la partita contro la Francia, campione in carica e sulla carta favorita, sia però soprattutto l’occasione per celebrare una nazione senza confini, che vive in Marocco e incontra il mondo.

SIMBIOSI ITALO-MAROCCHINA

“Lo abbiamo già visto anche qui, con la grande gioia che ha unito tanti italiani e i loro fratelli marocchini” sottolinea Balla. Gli Azzurri non si sono qualificati per il Mondiale ma ci sarebbero comunque buone notizie, che non riguardano solo le oltre 428mila persone con origini nel Paese del Maghreb censite dall’Istat. “C’è stata una simbiosi tra le due comunità”, sottolinea Balla, “una vera festa italo-marocchina, molto più forte di tentativi isolati di provocazione da parte di esigue minoranze”.

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