Lo studio di una nuova tecnologia per il riciclaggio dei rifiuti tessili

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Lo studio di una nuova tecnologia per il riciclaggio dei rifiuti tessili – Un team di scienziati coreani ha elaborato una tecnica, chiamata smistamento chimico, applicata per separare il poliestere dai rifiuti tessili che vengono smaltiti in forma mista e contaminata. Il processo utilizza un composto chimico che interrompe selettivamente l’interazione chimica tra il poliestere e i diversi coloranti

Sviluppare una tecnologia innovativa per riciclare i rifiuti tessili in modo più sostenibile. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, descritto sulla rivista dell’American Chemical Society Sustainable Chemistry & Engineering, condotto dagli scienziati del Korea Research Institute of Chemical Technology (Krict). Il team, guidato da Joungmo Cho, ha infatti ideato un approccio che potrebbe rivoluzionare il riciclaggio a circuito chiuso dei materiali tessili. L’industria dell’abbigliamento, spiegano gli esperti, è associata al 10% delle emissioni globali annuali di carbonio.

Nel 2021, riportano gli studiosi, sono state prodotte circa 113 milioni di tonnellate di fibre, e secondo le stime attuali, questi valori continueranno ad aumentare nei prossimi anni. Quasi il 90% dei rifiuti associati ai vestiti viene smaltito attraverso l’incenerimento in discarica, il che pone una grave minaccia per l’ambiente e la salute umana, specialmente in caso di fibre sintetiche come il poliestere. Questa sostanza specifica costituisce oltre la metà di tutti i tessuti prodotti attualmente, per cui la possibilità di riciclare in modo sostenibile il poliestere rappresenta una sfida fondamentale la sicurezza del futuro.

I ricercatori hanno elaborato una tecnica, chiamata smistamento chimico, applicata per separare il poliestere dai rifiuti tessili che vengono smaltiti in forma mista e contaminata. Il processo utilizza un composto chimico che interrompe selettivamente l’interazione chimica tra il poliestere e i diversi coloranti. La tecnologia consuma inoltre meno energia rispetto ai metodi convenzionali e inoltre non richiede temperature elevate come le alternative attuali. Il riciclaggio di tessuti come cotone, lana, poliestere, acrilico, nylon, elastan e altre fibre miste è ora considerato poco efficiente. I ricercatori hanno quindi impiegato un composto biodegradabile economico e non tossico per separare chimicamente il poliestere dai tessuti di scarto. In questo modo il poliestere può essere chimicamente riutilizzato.

Questo approccio ha il potenziale per raggiungere la circolarità nel riciclaggio dei materiali tessili. “L’industria dell’abbigliamento – afferma Cho – ha utilizzato bottiglie in Pet per produrre abiti in poliestere riciclato. Questo approccio non è tuttavia sostenibile perchè il materiale non può essere impiegato successivamente al primo utilizzo. La nostra tecnologia non risulta limitata dalla complessità dei materiali costituenti o dal livello di impurità nei rifiuti. Il nostro lavoro potrebbe pertanto ridurre il quantitativo di rifiuti presenti nelle discariche, promuovendo un’economia più circolare nelle industrie della plastica e del tessile”.

Il gruppo di ricerca sta lavorando per rendere il processo scalabile. Secondo le stime degli scienziati, un impianto dimostrativo dovrebbe essere pronto entro la fine del 2024, mentre l’anno successivo dovrebbe avviarsi l’esercizio commerciale, che potrebbe raggiungere una capacità annua di 10 mila tonnellate di rifiuti.

Agi

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