Norvegia: torna a far parlare di sé Anders Breivik, responsabile della Strage di Utoya il 22 luglio 2011. Dal carcere invia lettere minatorie ai sopravvissuti e ai familiari delle sue vittime. Nessun pentimento dunque da parte del terrorista, oggi 42enne. Nelle missive ribadisce quanto affermava nel manifesto che aveva diffuso precedentemente agli attentati: attacchi ai migranti, ai musulmani, ai laburisti e proclami in favore del “potere bianco”.
La notizia delle minacce è stata resa nota da Lisbeth Royneland, madre di una ragazza di 18 anni tra le vittime di Breivik. Oggi Lisbeth presiede il Comitato di supporto ai sopravvissuti. Ovviamente i nuovi deliri del terrorista in un luogo che avrebbe dovuto renderlo innocuo, hanno scatenato dibattito politico nel Paese scandinavo.
Breivik è stato condannato a 21 anni di carcere (in Norvegia l’ergastolo non c’è) per due attacchi: ad Utoya, appunto, dove era in corso un campus di giovani laburisti, e ad Oslo. In tutto persero la vita 77 persone.