Bollette – Via libera del Consiglio dei ministri a un decreto con anticipi di spesa: il fondo per calmierare i prezzi energetici arriva a 3,8 miliardi. Ristori Covid anche a chi non ha pagato cartelle.
Aumentano gli stanziamenti contro il caro-bollette: uno sforzo in più per proteggere dai rincari soprattutto le famigile più fragili e un segnale per rispondere a una delle preoccupazioni crescenti tra le famiglie, che nella maggioranza si confida sia colto anche dai sindacati, che al momento confermano lo sciopero del 16 dicembre nonostante lo stop del Garante.
L’operazione per liberare risorse
Alle risorse ulteriori – l’ipotesi è circa 1 miliardo – si è arrivati con un’operazione di “ingegneria finanziaria”, preparata dal premier Mario Draghi insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco: in Consiglio dei ministri è stato approvato in meno di un’ora un decreto legge che utilizza diversi fondi non spesi – a partire dai 497 milioni che restano per l’assegno temporaneo per i figli dei lavoratori autonomi – per dare subito 1,4 miliardi a Rfi per gli investimenti sulla rete e 1,85 miliardi alla struttura del Commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo per l’acquisto di vaccini e medicinali anti-Covid. Il decreto vale in tutto 3,3 miliardi e stanzia subito anche 49 milioni per gli straordinari delle forze dell’ordine impegnate sul fronte dell’emergenza.
La destinazione dei fondi
L’operazione consente così al governo di aumentare di un miliardo, a quota 3,8 miliardi, lo stanziamento totale per calmierare gli aumenti delle bollette energetiche: in manovra ci sono 2 miliardi, a cui si aggiungono 500 milioni dal “tesoretto fiscale” e altri 300 secondo l’intesa già siglata in Consiglio dei ministri. L’impiego di questi fondi “liberati” arriverà peròsolo nei prossimi giorni attraverso l’emendamento del governo alla manovra (che potrebbe anche inglobare altri temi, se si dovessero chiudere le intese di maggioranza).
Ristori Covid anche a chi non ha pagato cartelle
Una norma di interpretazione autentica, contenuta nella bozza del decreto approvato in Consiglio dei ministri, prevede che i contributi a fondo perduto per le attività danneggiate dal Covid verranno erogati anche a chi sia inadempiente per una o più cartelle esattoriali. La norma prevede che l’Agenzia delle entrate possa erogare i ristori per il Covid senza applicare la procedura che normalmente prevede, per il pagamento di un importo superiore a cinquemila euro, di verificare «se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento» relativo a «una o più cartelle» per un ammontare almeno pari e, per gli inadempienti, blocca il pagamento.