C’era una volta il Medico – Sembra passato tanto tempo da quando la figura del medico veniva rispettata come quella del sindaco , del parroco e del farmacista .
Era un rapporto che si basava sulla fiducia e sul rispetto da ambo le parti ; il medico metteva a disposizione le sue conoscenze , la sua professionalità, la sua empatia e il paziente contraccambiava con una riconoscenza che si tramandava di padre in figlio.
Si , perché il medico era di tutta la famiglia e veniva ereditato di generazione in generazione fino alla sua morte ; perché anche dopo la pensione veniva comunque interpellato.
Oggi assistiamo ad episodi continui di violenza verso medici ospedalieri e non solo .
Le denunce contro i sanitari sono in aumento e assistiamo ad una rivoluzione ideologica nei confronti di chi si spende per la salute.
Cosa è successo?
Da una prima analisi sicuramente si è intaccato il rapporto medico- paziente , e di conseguenza è venuta meno la fiducia .
Un rapporto questo che nasce da un reciproco rispetto dei ruoli per arrivare al fine comune , quindi all’obiettivo della risoluzione del problema sanitario .
Non ci aiuta una sanità che tende alla velocizzazione del tempo impiegato alle visite,nonché ad un iter diagnostico sempre più complicato nei tempi di attesa .
Si perde in questo modo ciò che ha reso per anni la figura del medico rassicurante e sapiente : l’ascolto .
In una relazione , in questo caso medico-paziente , quando si altera , di solito si devono analizzare entrambi i comportamenti per capire e poter quindi porre rimedio.
Il medico dovrebbe tornare a visitare dedicando il tempo necessario alla raccolta anamnestica , ai dati e all’ascolto del racconto del paziente.
Chi in quel momento ha bisogno ,può sentirsi accolto, ascoltato e capito .
Una buona relazione può essere il 50% della terapia .
Negli anni la ultra specializzazione ha fatto sì che si perdesse la visione di insieme del paziente, suddiviso fra vari specialisti che il più delle volte non si confrontano tra di loro.
Una metodica che fa perdere tempo , crea confusione e non porta ad un comune risultato .
Auspichiamo che la figura del medico possa tornare ad essere quella del professionista che prende per mano i suoi pazienti e li aiuta in un cammino di salute .
Un ritorno alle origini ,arricchito delle conoscenze odierne , potrebbe creare una figura professionale “integrata” che può avere in se’ la saggezza antica insieme agli strumenti e conoscenze odierne.