Vaccini agli studenti, una decisione irresponsabile – C’è una irragionevole ostinazione a voler procedere nella vaccinazione di massa anche di ragazzi e bambini, quando è evidente che sono superiori i rischi ai benefici e dubbi ci sono sulle conseguenze dei vaccini per la fertilità.
Irresponsabili. Senza scadere nella volgarità e nell’insulto, così possono essere definiti quanti stanno spingendo per estendere la campagna di “vaccinazione” anti-Covid anche ai bambini e agli studenti.
Irresponsabile, come da definizione ufficiale, è chi è “esente da una responsabilità specifica”, come ad esempio presumono di essere quanti muovono le leve del potere e si ritengono in diritto di prendere decisioni gravi sulla pelle degli altri senza doverne rispondere ad alcuno; oppure, sempre da vocabolario, irresponsabile è chi “non è responsabile delle proprie azioni per infermità di mente”. Spesso, purtroppo, i due significati sembrano coincidere…
È di questi ultimissimi giorni la notizia che il Ministero alle Politiche Giovanili, per dare impulso alla campagna vaccinale tra giovanissimi e ragazzi, anche in vista di un ipotetico “ritorno a scuola in sicurezza” a settembre, sta lavorando a un progetto che prevede una importante campagna di sensibilizzazione sui social, dedicata ai giovanissimi, sull’importanza della vaccinazione. Per gli under 20 si useranno Tik Tok con i suoi influencer mentre per gli under 30, verranno coinvolti i vip di Instagram, Facebook e Twitch. La campagna – viene fatto sapere – riguarderà comunque anche i canali istituzionali.
Influencer, spesso personaggi frivoli e inconsistenti, espressione massima della pervasività nefasta delle mode dominanti decise da chi sta nella stanza dei bottoni, avranno il compito di suggestionare (perché di questo si tratta) le menti dei giovani e giovanissimi affinché siano disponibili o addirittura desiderosi di farsi inoculare le sostanze sperimentali di dubbia efficacia e di elevata rischiosità che sono utilizzate nell’attuale campagna vaccinale.
Per la somministrazione nelle scuole, precisa un articolo del 2 maggio u.s. del Sole 24 Ore, “bisognerà arrivare prima al vaccino per bambini e adolescenti. Sono due, entrambe in dirittura d’arrivo, le sperimentazioni dei vaccini anti Covid in corso nei bambini e negli adolescenti. Alcuni risultati preliminari stanno arrivando e ci sono i presupposti per ipotizzare che «la loro autorizzazione da parte delle attività regolatorie possa arrivare in tempo per la riapertura delle scuole», ha detto l’immunologo Sergio Abrignani, dell’Università Statale di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico. Tutti e due i vaccini che si stanno sperimentando in bambini e adolescenti si basano sulla tecnica dell’Rna messaggero e a condurre gli studi sono le aziende Moderna e Pfizer/BioNTech. La prima sperimentazione in fase 2/3, condotta da Moderna, è iniziata negli Stati Uniti nel dicembre 2020 su 3.000 ragazzi fra 12 e 17 anni e la stessa azienda ha appena avviato un secondo studio, chiamato KidCove, anche questo in fase 2/3 su 6.750 bambini da sei mesi a 11 anni”.
Insomma, lavori in corso a tutto spiano. Eppure, sin dall’inizio sono stati messi in luce – in particolare per i “vaccini” basati sulla tecnica dell’Rna messaggero – i rischi a medio e lungo termine relativi alla fertilità, oltre ovviamente a quelli di malattie autoimmuni e neoplastiche. Va inoltre considerata la bassa probabilità di contagio fra giovani e bambini, categorie normalmente in grado di affrontare un eventuale contagio senza particolari conseguenze (la letalità nella fascia di età 0-15 anni è pari allo 0,08%). Invece no: la smania del vaccino a tutte le fasce di popolazione, costi quel che costi, sta dilagando, e ha assunto le caratteristiche di una vera e propria psicopatologia sociale.
È stato anche scritto e firmato da varie associazioni mediche italiane, da medici e operatori sanitari impegnati in vari settori del Sistema Sanitario, nel campo della ricerca di base e universitaria, della prevenzione e della cura dei malati di COVID-19, un appello che fa seguito alla lettera di medici israeliani con il medesimo scopo di spiegare in dettaglio perché, ad oggi, non si debba procedere con la vaccinazione anti-COVID-19 dei bambini. Niente da fare. Una feroce e irragionevole determinazione si è impadronita delle menti, capovolgendo o bypassando ogni criterio di verifica e di prudenza scientifica.
Si dirà che grazie alla campagna vaccinale i contagi e i decessi stanno rapidamente calando. Anche ammesso che sia davvero così, starebbe comunque accadendo nonostante le scuole in questo momento stiano funzionando in presenza a pieno regime e gli alunni non siano vaccinati… E comunque, in realtà, sebbene nessuno dei canali ufficiali di informazione lo faccia presente, oggi siamo esattamente nella medesima situazione di un anno fa, quando però non c’era questo assurdo coprifuoco, quando la gran parte dei cittadini ancora non indossava la mascherina all’aperto e non erano ancora arrivati neppure i vaccini. Dov’è il miracoloso effetto dei vaccini? Non sarà, forse, come per ogni “sana” epidemia simil-influenzale, che con la buona stagione e una maggiore permanenza all’aria aperta (emblematico il caso dei festeggiamenti per lo scudetto dell’Inter, con 30mila assembrati in piazza senza mascherine e neanche un contagio registrato…) l’epidemia svanisce e va in vacanza?
Per farsene un’idea, sarebbe sufficiente fare una comparazione fra i dati epidemiologici dello scorso anno e quelli attuali:
La Repubblica, 17 maggio 2020: “Scende ancora il numero quotidiano delle vittime, oggi 145, un nuovo minimo rispetto all’inizio del lockdown. Il rapporto tra casi individuati e test a un nuovo minimo, l’1,1%, un caso ogni 89 tamponi”.
La Repubblica, 15 maggio 2021: “Cala il numero dei positivi nelle ultime 24 ore toccando 6.659, secondo i dati del ministero della Salute, contro i 7.567 registrati ieri. Sono invece 136 le vittime in un giorno, in diminuzione rispetto ai 182 decessi registrati ieri. E scende anche il tasso positività al 2,2%”.
Qualche perplessità è legittima…
Una massiccia campagna di vaccinazione sulle giovani e giovanissime generazioni comporta dei rischi – a fronte di assai incerti e modesti benefici – che potranno avere ricadute gravissime sulla nostra società per i prossimi decenni, e non solo a livello sanitario. Pensiamoci bene.