A pochi giorni dalla cerimonia inaugurale, a Tokyo continua a regnare incontrastata l’incertezza su un’edizione delle Olimpiadi segnata come non mai da dubbi e contraddizioni. Se dal numero uno del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach e dal premier giapponese Yoshihide Suga, in occasione della 138/a Sessione del Cio, sono arrivate rassicurazioni e parole volte all’unità e alla solidarietà, a far tremare il mondo a cinque cerchi sono state le frasi di Toshiro Muto, capo del comitato organizzatore di Tokyo 2020, che guarda al numero dei contagi, in crescita in tutto il paese, e arriva a mettere in discussione la manifestazione stessa.
Intanto risuona in Giappone l’appello del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus: “Finora sono state somministrate più di 3,5 miliardi di dosi a livello globale di vaccini contro il Covid e più di 1 persona su 4 ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Questa può sembrare una buona notizia, ma in realtà maschera un’orribile ingiustizia: il 75% dei vaccini è stato somministrato in soli 10 Paesi, mentre nei Paesi a basso reddito solo l’1% delle persone ha ricevuto almeno una dose, rispetto a più della metà delle persone nei Paesi ad alto reddito”, ha detto Ghebreyesus aggiungendo che “alcuni dei Paesi più ricchi stanno ora parlando di un terzo richiamo per le loro popolazioni, mentre gli operatori sanitari, gli anziani e altri gruppi vulnerabili nel resto del mondo continuano a farne a meno”. Ghebreyesus ha quindi spiegato i motivi alla base della sua presenza alla sessione del Cio: “Più di ogni altro evento, le Olimpiadi hanno il potere di unire il mondo, di ispirare, di mostrare ciò che è possibile. E più di ogni altro evento, attirano l’attenzione della gente del mondo: è per questo che sono venuto”. Nel mondo “più di 4 milioni di persone sono morte e altre continuano a morire. Già quest’anno, il numero di decessi è più del doppio del totale dell’anno scorso. Mentre sto parlando, oltre 100 persone stanno perdendo la loro vita e da qui all’8 agosto, quando si spegnerà la fiamma olimpica, altre 100.000 persone moriranno. E milioni di sopravvissuti continuano a soffrire conseguenze sulla salute a lungo termine a causa del Covid”.
Secondo il direttore generale dell’Oms, “l’incapacità globale di condividere vaccini, test e trattamenti contro il Covid, incluso l’ossigeno, sta alimentando una pandemia a doppio binario: i ricchi si stanno aprendo, mentre i non abbienti si stanno chiudendo. Più a lungo persiste questa discrepanza, più a lungo si trascinerà la pandemia e così anche le turbolenze sociali ed economiche che porterà. La tragedia di questa pandemia è che avrebbe potuto essere sotto controllo ormai, se il vaccino fosse stato distribuito equamente, ma la distorsione nella produzione prima e nella distribuzione poi ha amplificato le disuguaglianze”.