Sardegna – Angelo Brancasi, panettiere, davanti al pm Rita Cariello ha raccontato di aver colpito la vittima per motivi passionali. E’ stato arrestato.
Angelo Brancasi, panettiere di Sant’Anna Arresi, ha confessato nella notte l’assassino di Alessio Madeddu, lo chef 52enne di Teulada, in Sardegna, trovato senza vita giovedì mattina davanti al suo locale “Sabor’e Mari”, al porto vecchio, ucciso a colpi di accetta. L’omicida, davanti al pm Rita Cariello ha raccontato di aver colpito Madeddu per motivi passionali ed è stato arrestato.
Brancasi, riporta l’Unione Sarda, lo ha prima attirato fuori dalla dependance in cui Madeddu era ai domiciliari in seguito alla condanna per un duplice tentato omicidio, poi lo ha ferito lungo il vialetto, infine i fendenti fatali. La vittima ha tentato di sottrarsi a quella furia cercando riparo verso casa, inutilmente.
Il movente: la gelosia – Brancasi, difeso dall’avvocato Roberto Zanda, è stato trasferito a Uta. Sono stati nel frattempo acquisiti i filmati delle telecamere usate dal cuoco, conosciuto per la sua partecipazione al programma di Alessandro Borghese “4 ristoranti”, per controllare la zona. L’omicida avrebbe raccontato agli investigatori di aver ucciso lo chef perché geloso della moglie che lavorava al ristorante e con la quale la vittima avrebbe avuto una relazione clandestina.
Inchiodato dalle telecamere – Angelo Brancasi è stato inchiodato dalle riprese delle telecamere della zona. Secondo i carabinieri, l’omicidio è avvenuto mercoledì intorno alle 22. Il killer ha raggiunto Porto Budello a bordo della sua auto, ha bussato alla porta del ristorante per parlare con lo chef. Voleva un chiarimento in merito a una presunta relazione clandestina della moglie. I due hanno iniziato a litigare, poi la discussione è degenerata. Il panettiere avrebbe a quel punto estratto dalla tasca un grosso coltello che aveva portato con sé, colpendo ripetutamente lo chef Madeddu che ha provato a difendersi usando l’accetta poi trovata vicino al cadavere e a fuggire.
Le numerose tracce di sangue trovate sul posto, che hanno portato inizialmente a pensare all’opera di un gruppo di persone, confermano la ricostruzione. Il panettiere sarebbe anche salito a bordo della propria auto travolgendo lo chef che, per difendersi, gli ha lanciato contro una pietra, sfondando uno dei vetri. Alla fine è crollato a terra. Il panettiere è fuggito a tutta velocità, lasciando sull’asfalto i segni dei pneumatici e il copri cerchioni dell’auto.