Marche, otto morti e quattro dispersi tra cui un bimbo

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 Marche, otto morti e quattro dispersi tra cui un bimbo – Acqua, fango e terrore travolgono la provincia di Ancona. Fiumi esondati, strade come torrenti. Il sindaco di Senigallia: “Lasciate libere le strade ai soccorsi”. Il governatore Acquaroli: “Estrema apprensione”. Scuole chiuse

È una strage quella provocata dalla spaventosa ondata di maltempo che ha travolto le Marche. É salito a otto il bilancio del nubifragio in provincia di Ancona. Ci sono, inoltre quattro dispersi tra cui un bambino.

L’ultimo decesso si è registrato a Bettolelle, frazione del comune di Senigallia, in provincia di Ancona. A trovare il corpo dell’uomo, i vigili del fuoco. L’uomo era nella sua auto quando è stato travolto dall’acqua.

Luigi D’Angelo del Dipartimento nazionale spiega: “Sono caduti circa 420 millimetri di pioggia in due o tre ore”, “c’è il massimo impegno sul territorio”.

Quattro vittime sono state ritrovate in un garage a Pianello di Ostra, una a Trecastelli, una a Barbara e una, l’ultima recuperata in ordine di tempo, a Bettolelle. Tra le persone disperse c’è un bambino di 6 anni di Castelleone di Suasa, che era in auto in compagnia della mamma: lei è stata salvata dall’intervento dei vigili del fuoco, ma il bambino le era stato portato via dalla forza dell’acqua.

“È caduta una quantità d’acqua che non vedevamo da mesi”, dicono i primi cittadini “che dio ci aiuti” “Stanno operando protezione civile volontariato, vigili del fuoco e forze dell’ordine – aggiunge D’Angelo – elicotteri messi a disposizione dalla Difesa con capacita’ operative nelle ore notturne”. In poco tempo le vie cittadine “si sono trasformate in fiumi”.

“Che Dio ci aiuti”, scrive sui social il sindaco di Barbara (Ancona), Riccardo Pasqualini. La situazione, aggiunge, “sia lato Castelleone sia lato Serra de Conti, è veramente drammatica e tragica. Invito, se non assolutamente urgente e necessario, di non uscire e di non utilizzare la macchina, e’ troppo pericoloso e a rischio vita”.

L’energia elettrica non è stabile per via di “una situazione severa ed estesa, che coinvolge contemporaneamente tre province, circa 20 comuni”. Problemi anche per le linee telefoniche.

Il sindaco di Barbara ha firmato un’ordinanza, che prevede per oggi la chiusura di tutte le scuole. Analoga decisione in diversi altri centri colpiti, come Sassoferrato, Senigallia, Serra de’ Conti, Cantiano. “Tutte le forze disponibili sono all’opera: protezione civile, carabinieri e vigili del fuoco”, prosegue il primo cittadino di Barbara.

“Sto seguendo dalla sala della Protezione civile regionale, insieme a tutte le altre autorità, l’evolversi della gravissima crisi meteorologica che si è abbattuta sulla nostra regione e l’azione di soccorso di tutti gli operatori. Sono momenti di estrema apprensione”, afferma sconfortato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Cantiano, un paese di duemila abitanti al confine tra le province di Pesaro-Urbino e Ancona, invaso da acqua e fango, con i cittadini al buio e i telefoni in tilt e diverse auto che galleggiano nella piazza del centro e residenti che in alcuni casi hanno cercato scampo sui tetti dal fiume d’acqua e detriti.

Senigallia, in provincia di Ancona, alle prese con la piena del fiume Misa, già vissuta il 3 maggio del 2014, quando causò 4 vittime. Il sindaco ha ordinato ai cittadini di non lasciare le abitazioni, ha chiuso tutti i ponti del centro attraversati dal Misa e chiesto alle forze dell’ordine di presidiarli. Nell’Alto Pesarese, tutt’intorno al Monte Catria, risultano isolati il monastero di Fonte Avellana, un agriturismo e due frazioni di Cantiano, Chiaserna e Pontericcioli, mentre è impossibile passare dalla provincia di Pesaro-Urbino a quella di Perugia: chiusa la Flaminia, impraticabile il passo della Contessa. Il maltempo ha colpito duro anche Cagli e il fiume Burano è esondato in diverse località.

“La viabilità comunale è interrotta in diversi tratti. Chiusa la statale direzione Gubbio. Invitiamo la cittadinanza a mantenere la calma ed evitare situazioni di rischio”, è l’appello del primo cittadino di Cantiano, Alessandro Piccini. Parole che ricalcano quelli degli altri colleghi sindaci del territorio, in prima linea dentro questa trincea tragica.

“Il fiume si sta lentamente ritirando. Varie zone della città sono ancora allagate ma l’acqua non trasborda più da Ponte Garibaldi e da Ponte degli Angeli. Molte strade non sono transitabili oppure chiuse al traffico per motivi di sicurezza. La zona del Cesano è allagata”.

Il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, che da ieri sera ha utilizzato il sito del Comune e la pagina facebook dell’istituzione e sua per dialogare con i cittadini prima e dopo la bomba d’acqua e lo straripamento alle 5 di stamani del fiume Misa, analogo a quello del 2014, fa sempre via social il punto della situazione. Ieri notte aveva invitato tutti a “portarsi ai piani alti” e a “non uscire da casa” perché “l’onda di piena sta arrrivando“, scriveva.

Ora la richiesta è “lasciate libere le strade” per consentire l’arrivo e l’operatività dei soccorsi, e di “non spostarsi dalle proprie abitazioni se non in caso di effettuva necessita’”. Poi fornisce due numeri telefonici cui chiedere aiuto (071-6629210 e 071-6629214). Video postati anche da volontari di Protezione civile sulla pagina social del Comune mostrano quasi in presa diretta i danni fatti dalla pioggia eccezionale, il ponte Garobaldi completamente distrutto e il fiume che ingrossa. Oggi le scuole saranno chiuse anche per verificare eventuali dannoi alle strutture.

Agi

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