Milano: ammazza la moglie a coltellate, poi chiama il figlio e si ‘consegna’

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Milano: ammazza la moglie a coltellate, poi chiama il figlio e si ‘consegna’ – L’omicidio in via Lope de Vega. Morta una 51enne, arrestato il marito.

La discussione, l’ennesima di un rapporto difficile, quasi impossibile, nonostante un matrimonio “vecchio” ormai anni e anni e quattro figli cresciuti insieme. Gli insulti, le parole grosse, le minacce. Le promesse di morte che diventano realtà in un attimo. Poi l’allarme dato proprio a uno dei figli e quella “camminata” di un chilometro e poco più prima della resa, volontaria. È il film del femminicidio andato in scena nella tarda mattinata di mercoledì in via Lope de Vega, alla Barona, a Milano. Case popolari, condomini Aler dalle facciate scrostate, con le parabole sui balconi a fare compagnia a verande improvvisate e vasi con i fiori secchi. Wafaa Charakoua, 51 anni, marocchina, e suo marito Bouchaib Sidki, suo connazionale di otto anni più grande, vivevano al quarto piano del palazzo al civico 1. Quello stesso palazzo in cui Wafaa ha trovato la morte per mano del suo uomo.

L’omicidio, stando a quanto finora ricostruito, si è consumato verso le 12.20. Lei, che lavorava come donna delle pulizie in alcuni uffici, sarebbe tornata a casa e in poco tempo avrebbe cominciato a discutere con il marito. Sarebbe volato qualche insulto e lui avrebbe afferrato un coltello da cucina e si sarebbe accanito su di lei. Soltanto l’autopsia stabilirà con certezza quanti fendenti le ha sferrato, ma sono almeno una decina, quasi tutti al torace.

Lasciando la moglie a terra, ormai morta, Bouchaib – nessun precedente, cittadinanza italiana e al momento senza un lavoro – avrebbe quindi preso il cellulare per dare l’allarme. Il primo a ricevere la sua telefonata sarebbe stato uno dei figli. Il presunto killer e la vittima ne avevano quattro: una ragazza maggiorenne che risiede all’estero e un 13enne, una 17enne e un 23enne, che vivevano con la coppia proprio nell’appartamento teatro dell’omicidio. Al cellulare con il più grande dei ragazzi, che in quel momento era al lavoro mentre i fratelli erano a scuola, il 59enne avrebbe confessato il femminicidio. Tanto che il giovane avrebbe chiesto a un amico che vive in zona di andare a controllare cosa fosse successo.

Milanotoday

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