Saman Abbas: inizia oggi il processo per cinque familiari della ragazza uccisa

5 mins read
saman - adriana - souad sbai - corpo

Saman Abbas: inizia oggi il processo per cinque familiari della ragazza uccisa – Inizia oggi il processo per cinque familiari della ragazza che rifiutò un matrimonio combinato e venne per quel motivo barbaramente uccisa nelle campagne reggiane. Si attende l’estradizione del padre, mentre la madre è ancora latitante.

Dalle prime luci del giorno associazioni e attivisti sono davanti al tribunale di Reggio Emilia. Obiettivo: preservare la memoria di Saman Abbas, chiedendo giustizia per la 18enne pachistana uccisa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021.

Al via in Corte di assise il processo per cinque familiari della ragazza che rifiutò un matrimonio combinato: lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Numanhulaq Numanhulaq, il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen, accusati di concorso in omicidio. I genitori si trovano in Pakistan, Abbas agli arresti, la madre ancora latitante ed è probabile che oggi i difensori ne chiedano lo stralcio.

D’impatto alcuni striscioni e cartelli sui cancelli del tribunale. “Saman nel cuore e nelle lotte”, si legge su quello di ‘Non una di meno’. C’è chi intona slogan chiedendo giustizia per la giovane, il cui cadavere è stato trovato in un casolare, vicino a casa, a metà dello scorso novembre: era stata cercata invano per un anno e mezzo. Era sempre stata lì, nelle campagne piatte di Novellara. Alcune associazioni saranno parte civile: tra queste, già costituite, Penelope (che tutela familiari e amici di persone scomparse) e Ucoii, Unione delle comunità islamiche italiane

Alla sbarra, come detto, due assenze pesanti: la madre Nazia Shaheen, latitante, e il padre Shabbar Abbas, in carcere in Pakistan dove non è stata per ora ancora concessa l’estradizione all’Italia. Novità forse solo ad aprile da Islamabad. Non è chiaro se e quando Shabbar Abbas sarà consegnato alla magistratura reggiana per essere processato. L’iter burocratico in Pakistan e quello processuale di Reggio Emilia continueranno, di fatto, a correre parallelamente per mesi. Il Pakistan dovrebbe anche rintracciare Nazia Shaheen, madre della vittima, ancora latitante.

L’omicidio di Saman Abbas

Saman Abbass venne brutalmente assassinata dai familiari per essersi opposta a un matrimonio combinato, la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, a Novellara (Reggio Emilia). La famiglia voleva darla in sposa a un suo cugino che vive in Pakistan. Saqib Ayub, il fidanzato, che oggi si batte perché Saman abbia giustizia, era invece inviso alla famiglia Abbas. Saman voleva stare con lui: da tempo, da prima di conoscerlo, si era opposta alle nozze combinate denunciando tutto ai servizi sociali del comune, che l’avevano collocata in una struttura protetta già nel 2020. In quel periodo aveva incontrato Saqib, e i due si erano innamorati.

La famiglia Abbas a quel punto aveva minacciato più volte Saqib e pure i suoi genitori in Pakistan, ma Saman voleva sposarlo e, nella primavera del 2021, tornò a casa, probabilmente proprio per prendere i documenti custoditi ancora lì a Novellara dal padre e scappare con Saqib. Dopo la foto di un bacio fra i due nelle vie di Bologna, pubblicata su TikTok, il padre – secondo l’accusa – avrebbe deciso di uccidere la figlia perché aveva “disonorato la famiglia”.

Dell’omicidio di Saman Abbas vengono accusati i genitori, lo zio e i cugini. Lo zio Danish Hasnain, e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq finiscono in manette in Francia e Spagna tra maggio 2021 e febbraio 2022. I genitori sono fuggiti in Pakistan poche ore dopo il delitto. Inafferrabili, a lungo. Shabbar Abbas, il padre di Saman, viene arrestato a Punjab, regione d’origine della famiglia Abbas, solo nel novembre 2022. Ancora latitante invece la moglie, Nazia Shaheen.

Today

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog