Roma violenta: l’escalation di omicidi e aggressioni

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Roma violenta: l’escalation di omicidi e aggressioni – Questioni di soldi o il mercato della droga dietro gli ultimi episodi da “Romanzo criminale”. Soltanto nell’ultimo fine settimana nella Capitale si sono registrati due assassinii e un accoltellamento. In alcuni casi un filo rosso lega gli episodi di violenza

Omicidi, colpi di pistola e sangue sulle strade. Vere e proprie esecuzioni come non si vedevano da tempo. Roma negli ultimi mesi è diventata la ‘Capitale della violenza’. Tra la sera di venerdì e quella di lunedì, un weekend lungo, due omicidi a colpi di arma da fuoco e un accoltellato. E solo pochi giorni prima, mercoledì 8 marzo, a morire era stato Mihai Stafan Roman, un cittadino rumeno, freddato con diversi proiettili da due killer che sono poi fuggiti sul motorino. Una vera e propria escalation.

Ma cosa sta succedendo a Roma? E, soprattutto, c’è un filo rosso che unisce tutti gli omicidi? Le modalità, di certo, sono simili: Luigi Finizio, 51enne con precedenti per droga, è stato ucciso ieri sera a colpi di pistola in via dei Ciceri, a Torpignattara, mentre si trovava presso una pompa di benzina. Gli aggressori sono fuggiti via. Una esecuzione dai tratti simili a quella avvenuta sei giorni fa in via Francesco Selmi, a Casal de’ Pazzi, dove a perdere la vita era stato il rumeno Roman. In entrambi i casi sembrerebbe trattarsi di un regolamento di conti in stile malavitoso.

Sul primo episodio indagano i magistrati del pool Antimafia. C’è forse la droga dietro gli omicidi? È questa l’ipotesi più probabile. E forse anche il riequilibrio del contesto criminale dopo i tanti arresti fatti negli anni – Casamonica, Spada e Senese, tanto per fare alcuni nomi – e gli omicidi di boss come Fabrizio Piscitelli, capo ultra’ della Lazio freddato con modalità assai simili ad agosto del 2019. C’è invece un dissidio per motivi economici dietro all’omicidio di Emanuele Costanza, in arte ‘Manuel Costa’, lo chef ucciso con due colpi di pistola alla testa e trovato cadavere in un’autovettura venerdì sera.

L’omicidio, avvenuto a pochi passi dall’Osteria degli Artisti, in via Germano Sommeiller, nel quartiere romano Esquilino, a opera di Fabio Giaccio, 43 anni, originario di Napoli (l’uomo si è poi costituito alla polizia), avrebbe come motivo scatenante la gestione del Metropolis. Almeno secondo dei messaggi audio – agli atti dell’indagine dei poliziotti della Squadra Mobile – sul delitto.

A parlare nel vocale è proprio Manuel Costa: “Noi ci eravamo messi d’accordo che a maggio mi avrebbe dato 100 mila euro. Ma mo’ sti 100 mila euro non me li dà finché non lo metto in condizioni di aprirlo. Io gli ho detto non è che dipende da me, dipende da te”. Nel messaggio, inviato a un amico, Costa racconta dell’incontro che ha appena avuto con il fratello di Giaccio, che presto sarà ascoltato dagli investigatori.

Metropoli violenta

Ma gli episodi di violenza non si fermano agli omicidi. Sabato notte a Guidonia Montecelio, comune di 88 mila e 642 anime a 26 chilometri dalla Capitale, a essere ferito a coltellate è stato un 35enne colpito alle 21 in strada. L’uomo è stato ferito a una spalla e, dopo aver chiesto aiuto, è stato soccorso e accompagnato prima all’ospedale di Monterotondo e poi al Sant’Andrea.

Il 35enne è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Gli aggressori, un gruppo di persone, sono fuggiti via in autovettura. Sul posto i poliziotti del commissariato Tivoli che hanno sequestrato due coltelli trovati sul luogo dell’aggressione.

Intervenuta anche la Polizia Scientifica. Anche in questo caso le indagini sono in corso. Nelle settimane precedenti c’erano stati altri fatti: omicidi a coltellate – quello di Lee Michael Pon, 50 anni, avvenuto nella serata del 19 febbraio della stazione ferroviaria di Valle Aurelia e quello di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il militare ucciso a Centocelle dopo un’aggressione nella tarda serata del 10 febbraio scorso – e ferimenti a colpi di pistola: l’11 febbraio due giovani di 27 e 21 anni erano stati gambizzati a Morena e, poche ore prima, a rimanere ferita era stata una coppia di conviventi che si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia: lei ferita da un colpo di pistola a un gluteo, lui all’addome.

Altro grave fatto – un misto tra un omicidio mancato e un sequestro di persona mal riuscito – è avvenuto il 22 febbraio scorso: a perdere la vita è stato Francesco Vitale, trovato cadavere in strada a via Pescaglia, alla Magliana, nella Capitale. Per questo episodio sono due le persone fermate e gravemente indiziate del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione con l’aggravante del decesso della vittima.

Agi

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