L’8 dicembre 2021 festeggiamo l’Immacolata concezione di Maria, madre di Gesù: un dogma al centro di dispute accesissime.
Quando mercoledì 8 dicembre 2021 la chiesa cattolica festeggerà l’Immacolata Concezione, potrà farlo senza i toni accesissimi e le reciproche accuse di eresia che per secoli caratterizzarono la discussione intorno al dogma in base al quale Dio ha voluto che la Vergine Maria fosse immune dal peccato originale. E come tale fosse degna di custodire Gesù nel proprio grembo e di farsi in questo modo veicolo della venuta sulla Terra del figlio di Dio. A partire dalla bolla Ineffabilis Deus, pubblicata l’8 dicembre 1854 e voluta da papa Pio IX, il dogma dell’Immacolata Concezione è stato sancito una volta per tutte, ponendo fine, appunto, ad anni di dispute anche violente. Proviamo a riassumerle velocemente.
Cosa intendiamo per Immacolata Concezione
Intanto non bisogna confondere l’Immacolata Concezione con un altro dogma, quello del concepimento virginale di Gesù. La questione è infatti molto più complessa dal punto di vista teologico, perché tutti gli esseri viventi, dunque anche Maria, sono “figli” di Adamo ed Eva: progenitori dell’umanità, nati senza peccato e successivamente indotti dal serpente a nutrirsi dei frutti dell’albero della conoscenza del bene e del male. Un atto di disubbidienza a Dio che li macchiò del peccato originale e ne causò la cacciata dal paradiso terrestre.
La disputa teologica
Se dunque Maria è portatrice del peccato originale, si pose la questione teologica del suo essere una dimora senza peccato per i nove mesi necessari al concepimento di Gesù. Alcuni studiosi rintracciarono indizi di questa ipotesi nel protovangelo di Giacomo, ma non tutti erano concordi nella sua interpretazione. C’era inoltre chi tendeva a ridimensionare il ruolo del peccato originale sull’umanità (come Pelagio) e chi invece lo utilizzava per descriverci come una “massa dannata” (Agostino d’Ippona e Calvino). Va da sé che tutto questo riverberava sul discorso relativo alla natura di Maria.
I teologi si divisero anche sul momento nel quale Dio aveva concesso a Maria una redenzione anticipata dal peccato originale: cioè se fosse nata peccatrice e fosse stata perdonata prima di diventare madre, oppure se fosse stata concepita già senza peccato. Chi era in disaccordo con l’opinione di un altro tendeva a tacciare quest’ultimo di eresia, accusa che poteva avere serissime conseguenze.
Il diverbio fu chiuso una volta per tutte con la già citata bolla papale Ineffabilis Deus, nella quale si legge che “la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale”. Quindi Maria non era macchiata, era immacolata: da qui l’Immacolata Concezione che si celebra l’8 dicembre.
La festa
L’origine della festa dell’Immacolata Concezione non è chiara. Alcuni studiosi sostengono che derivi da un’altra celebrazione, che si svolgeva presso la chiesa bizantina e che ricordava la nascita di Maria dai genitori Gioacchino e Anna. Un fatto raccontato come miracoloso e avvenuto per grazia divina, sempre in riferimento alla speciale natura della futura madre di Gesù. Il trasferimento di monaci dall’Oriente all’Occidente e gli intensi rapporti fra l’Italia meridionale e Bisanzio hanno successivamente propiziato l’arrivo anche da noi di questa festività. Nei secoli successivi il culto si è propagato a tutto l’Occidente, soprattutto per iniziativa degli ordini religiosi benedettini e carmelitani, e l’8 dicembre 1661 papa Alessandro VII inserì la festa nel calendario della Chiesa universale (con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum). Tutto questo mentre ancora impazzava il dibattito che sarà poi sciolto, lo ricordavamo poco fa, solamente nel 1854.