Florence Bergeaud-Blackler, Le Marché halal ou l’invention d’une tradition – Dal semplice rituale di macellazione al turismo halal, passando per alimenti, medicinali e moda, il mercato halal si estende su tutti i continenti. La libertà di interpretazione dei testi di cui beneficiavano le autorità religiose tradizionali è stata progressivamente sostituita da uno spazio normativo in cui il fedele avrebbe solo da cercare il halal e da evitare ciò che non lo è.
E il controllo esercitato sui prodotti compatibili con la sharia, attraverso intermediari a metà strada tra il commercio e la religione, si applica ormai anche ai comportamenti dei loro acquirenti.
Cosa ha reso possibile un tale ampliamento del “sistema halal”, trasformando ogni fedele musulmano in consumatore, e l’Umma in una potenza economica? Dal cuore degli abattoir fino ai comitati normativi in cui si decidono le nostre politiche economiche, questo libro brillante e appassionante racconta l’incontro improbabile tra due utopie della fine del XX secolo: il fondamentalismo islamico e il neoliberismo.
Mostrando che la recente invenzione del mercato halal non sarebbe stata possibile se gli interessi commerciali non avessero prevalso sulla neutralità dello Stato e sulla libertà religiosa, il testo analizza anche le questioni controverse che dividono la società francese: l’abattimento rituale e il benessere animale, i pasti halal nelle istituzioni pubbliche o nelle aziende, ecc.
Un’opera di riferimento.
Florence Bergeaud-Blackler, antropologa, ricercatrice presso il CNRS all’Istituto di ricerche e studi sul mondo arabo e musulmano (Università di Aix-Marseille), è una studiosa riconosciuta del mercato halal in Europa, di cui ha seguito l’evoluzione per oltre vent’anni.
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