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Ramadan e il rifiuto della logica del caos

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Nouzha Skalli, esponente politico di sinistra nel Partito del progresso e del socialismo, ha dichiarato che il conservatorismo è più presente nel Parlamento che nella società, deducendo che il 10 per cento dei parlamentari marocchini oggi sono poligami, mentre questo numero non supera lo 0,3 per cento nella società marocchina.

Skalli lo ha detto durante la sua presenza come ospite nel programma televisivo “Dibattito in politica”, dove ha ribadito “quando le posizioni progressiste vengono spiegate, sono ben accolte dai cittadini”, osservando che “il popolo marocchino è aperto e accetta le nuove idee, mentre i rappresentanti della nazione sono dei conservatori”.

D’altra parte, Skalli ha criticato il matrimonio di uomini anziani con ragazze tra i 15 e i 16 anni, attraverso Al-Fatiha (contratto religioso di matrimonio), e che non incontra alcuna obiezione da parte della comunità, sottolineando che “il matrimonio di Al-Fatiha e delle ragazze minorenni è ancora in corso, mentre il rapporto sessuale (fuori matrimonio) tra i maggiorenni è punibile con l’arresto”.

Per quanto riguarda la pubblica interruzione del digiuno durante il Ramadan e il rifiuto popolare di questo comportamento, Skalli ha ritenuto che “la legge non deve più criminalizzare queste persone”, aggiungendo che potrebbero esserci ragioni per cui l’individuo interrompe il digiuno, “la libertà è l’origine delle cose e ogni individuo è responsabile delle sue azioni”. Inoltre, ha chiarito: “Se qualcuno rompe il digiuno durante il Ramadan, alla fine, sono affari suoi e nessuno ha il diritto di chiedergli le ragioni. La reazione violenta della società crea uno stato di attacco, anche quando si tratta di una persona con il diabete, per esempio, e questo non è l’Islam”.

A questo proposito, Skalli ha confermato il rifiuto di “farsi giustizia da sé nella società, attaccando un altro essere umano”, e ha ribadito che “solo la legge determina le autorità che puniscono i trasgressori. Nonostante ciò, deve tenere conto delle libertà individuali e collettive”.

La stessa Skalli ha confermato: “Non è accettabile attaccare nessun individuo, sia esso omossessuale o una ragazza che indossa ciò che ritiene opportuno per strada”. Allo stesso tempo, ha rifiutato la trasformazione della società in una logica del “caos”, che non è compatibile con lo Stato di diritto e la legge che difende le libertà.

Skalli, inoltre, ha avvertito che le reazioni della società a una serie di dibattiti relativi alle libertà sono state fabbricate attirando l’attenzione alla discussione sul volume alto della chiamata alla preghiera, che deve essere trattata con una sorta di riverenza, perché è correlata alla religione. Così si è chiesta se l’altoparlante fosse sacro, “soprattutto se la chiamata alla preghiera disturba alcuni cittadini malati o altri; oggi abbiamo dei sistemi d’allarme su cui possiamo fare affidamento, per determinare il momento della chiamata alla preghiera”.

In relazione alla tematica, è intervenuta anche Souad Sbai, presidente del Centro studi Averroè: “In Marocco vanno avanti contro i radicalismi, in Italia li assecondiamo. Si sta arrivando a chiedere la libertà di mangiare durante il Ramadan, dopotutto non deve essere una costrizione. Qui, invece, le femministe e una certa sinistra chiudono gli occhi sull’avanzata subdola del radicalismo, che piano-piano prende campo nella vita quotidiana delle persone”.

Traduzione di Ahmed Ouaganadar.

L’Opinione delle Libertà

 

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