Russia/Ucraina: gas, cosa può succedere all’Italia se scattano le sanzioni Ue contro la Russia

6 mins read
Russia - Ucraina: soldati
(Fonte: "Sicurezza Internazionale - Luiss")

Russia/Ucraina – In caso di contromisure russe sulle forniture scatterebbe in Europa un meccanismo (sia pure volontario) di solidarietà e potrebbe essere proprio l’Italia che ha le scorte maggiori a dovere cedere gas ad altri Paesi Ue.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nella sua rapida apparizione a Bruxelles la settimana scorsa l’ha detto con estrema chiarezza: l’Italia farà di tutto perché dal pacchetto di sanzioni contro Mosca che scatterà automaticamente in caso di aggressione contro l’Ucraina venga escluso il settore energetico vista la nostra grande dipendenza dalle forniture di gas russo. Ma le aspettative del Governo italiano andranno molto probabilmente deluse.

La decisione sulle sanzioni spetterebbe, secondo le vigenti regole europee all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. Il notevole attivismo della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha fatto si però che la competenza a decidere i settori sui quali applicare le sanzioni se la sia presa la Commissione lasciando a Borrell e al suo servizio estero solo il cosiddetto ”listing”, ossia l’elenco delle persone fisiche o società russe contro le quali applicare le sanzioni.

Sanzioni Ue concordate direttamente con Washington

Negli ultimi giorni sia la Von der Leyen così come il suo capo di gabinetto e uomo di fiducia, Bjoern Seibert sono stati in stretto coordinamento con gli uffici del Dipartimento di Stato Usa e con il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan per concordare i settori sui quali intervenire. Il pacchetto, nelle sue grandi linee, è stato già chiuso ma per volontà della stessa presidente della Commissione non è stato messo nero su bianco per evitare fughe di notizie che ne potrebbero compromettere l’efficacia. Si tratta solo di decidere quando farle scattare (il cosiddetto “trigger” grilletto) e con quale modalità ossia a seconda del tipo di violazione da parte dei russi.

Prime sanzioni scatteranno con dichiarazione Putin su indipendenza repubbliche

Un pacchetto più limitato di sanzioni potrebbe scattare già in tempi brevissimi nelle prossime ore nel caso in cui Putin riconoscesse l’indipendenza delle Repubbliche filorusse in Ucraina. Per essere operative le misure dovranno passare tuttavia al vaglio dei Governi degli Stati membri. Le sanzioni dovrebbero riguardare il blocco al trasferimento di tecnologie avanzate mentre per il settore finanziario sarebbe previsto il blocco degli acquisti di titoli sui mercati secondari e l’obbligo di cambiare prima in Euro tutte le transazioni tra rubli e dollari.

Per ora nessun blocco del Swift. Si rischia di alimentare sistema russo-cinese

Non dovrebbero invece scattare al momento eventuali blocchi al sistema di pagamento internazionale Swift, società di software utilizzato ormai da tutte le banche del mondo con sede proprio a Bruxelles. Si teme infatti che un blocco del Swift possa accelerare quel processo già in corso volto ad adottare un sistema di pagamenti alternativo al Swift che è allo studio in Cina e Russia con possibili ripercussioni negative anche sulle transazioni con i Paesi Occidentali.

Per quanto riguarda l’energia si temono contromisure russe sulle forniture. Uffici della Commissione stanno valutando un possibile piano di emergenza per far fronte a questo eventuale blocco delle forniture alla luce dei forti aumenti del gas. Il sistema europeo delle scorte dovrebbe comunque reggere a un’interruzione delle forniture. Scatterebbe, a quel punto, un meccanismo (sia pure volontario) di solidarietà e potrebbe essere proprio l’Italia che ha le scorte maggiori a dovere cedere gas ad altri Paesi Ue. La von der Leyen ha già annunciato che Unione Europea e i suoi alleati hanno preparato un pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. «Stiamo preparando – ha detto la presidente della Commissione al vertice sulla sicurezza di Monaco- un robusto pacchetto di sanzioni finanziarie ed economiche, che comprendono l’energia e le tecnologie avanzate. Se il Cremlino attacca, possiamo imporre costi elevati e gravi conseguenze sugli interessi economici di Mosca».

Di Maio: con soluzione diplomatica nessuna sanzione

Ma al Consiglio Affari Esteri Ue di oggi a Bruxelles molto più vago è apparso il ministro Luigi Di Maio: «Sulle sanzioni – ha spiegato – voglio dire che l’Italia si coordinerà con i propri alleati e con gli altri Paesi europei. E’ chiaro che lavorare a una soluzione diplomatica come stiamo facendo adesso significa evitare le sanzioni». Nel frattempo il Consiglio Ue ha adottato oggi misure restrittive nei confronti di altre cinque persone che sostengono attivamente azioni e attuano politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Le persone designate oggi – si legge in una nota del Consiglio – sono membri della Duma di Stato della Federazione Russa, che il 19 settembre 2021 sono stati eletti per rappresentare la penisola di Crimea annessa illegalmente e la città di Sebastopoli, nonché il capo e il vice capo della commissione elettorale di Sebastopoli.

IlSole24ore

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog