PNRR, l’allarme dei sindaci

4 mins read
centrodestra draghi - calenda

Una grande occasione per la rinascita dell’intero Paese, come ormai tutti sanno bene, sono i finanziamenti europei nell’ambito del “Next Generation EU”, lo strumento finanziario da 750 miliardi di euro che, insieme al Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, costituisce la principale risposta europea alla crisi da coronavirus.

Digitalizzazione e innovazione, infrastrutture, transizione ecologica e inclusione sociale, sono i principali campi su cui intervenire.

In tale quadro scoppia oggi la protesta dei sindaci, in ben 500 hanno manifestato lanciando l’allarme che mancano le risorse umane ed, in particolare, i tecnici in grado di svolgere tutte le necessarie progettazioni ed ulteriori attività per poter effettivamente spendere il fiume di denaro a disposizione.

Bandi sono stati fatti, ma molti dei vincitori per ragioni logistiche e di poca chiarezza delle regole hanno rinunciato ed il problema è quanto mai attuale.

Tra i tanti il presidente dell’Anci Toscana Matteo Biffoni, sindaco di Prato, ha affermato: «Bisogna consentire ai Comuni di avere spalle più ampie, nel senso di avere a disposizione personale qualificato e formato in tempi molto più rapidi altrimenti noi rischiamo che la fase progettuale sia quella che va in affanno il prima possibile».

Anche Gaetano Manfredi, che ha appena assunto la carica di Sindaco di Napoli, non è stato tenero ed, in un’intervista a Repubblica, ha denunciato: «Ora che abbiamo oltre 80 miliardi per il Sud, c’è il rischio concreto che non saranno mai spesi, per l’impossibilità di tanti Comuni del Mezzogiorno di presentare i progetti del Recovery per mancanza di strutture tecniche».

Già molti mesi fa evidenziavo essere necessario prendere coscienza che i progetti di investimento che si sarebbero inseriti nel PNRR non solo sarebbero dovuti essere credibili e coerenti con le indicazioni dell’Unione Europea, ma anche realizzabili e realizzati, il che rendeva indispensabile disporre di una mappatura dell’efficienza, integrità e trasparenza delle Amministrazioni che quei progetti dovranno portare a compimento.

E questo è un tema che appare decisamente poco presente nel dibattito politico.

Detta mappatura consentirebbe di porre in essere quel programma di rafforzamento della capacità amministrativa, che non solo l’Europa ci chiede ma che è indispensabile per essere sicuri che le Pubbliche Amministrazioni riescano a spendere e spendere bene tutti i fondi che saranno messi a disposizione.

Una mappatura non fine a sé stessa, ma mirata a consentire al Governo di predisporre subito, in parallelo al PNRR, anche un programma di rafforzamento della capacità amministrativa, che l’Europa più volte ci ha chiesto e in assenza del quale Comuni e Regioni rischiano seriamente di non riuscire a spendere, né tanto meno a spendere bene, i miliardi messi a disposizione da Next Generation EU (e non solo quelli).

Ciò consentirebbe di indirizzare i fondi verso le Amministrazioni più virtuose e condizionare gli stessi ad un serio rafforzamento della capacità amministrativa per quelle meno virtuose.

Inoltre sarebbe certamente utile, soprattutto nelle città più grandi, svolgere un lavoro di censimento delle professionalità e dei curriculum dei dipendenti. Spesso essi hanno degli skill insospettabili, che nessuno sa e che non vengono sfruttati e messi a regime. Insomma fare una sorta di Linkedin nelle singole amministrazioni, come suggerito da Confassociazioni.

Un dato è certo, non bisogna perdere un secondo e confido che il Governo voglia correre ai ripari con tempismo, altrimenti ci troveremmo di fronte ad un ennesimo fallimento nella gestione dei fondi europei, che troppo spesso il nostro Paese non ha saputo sfruttare.

Di Antonfrancesco Venturini

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog