Comunicato stampa PRESENTAZIONE DEL LIBRO SENZA PROVE

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libro senza prove

PRESENTAZIONE DEL LIBRO SENZA PROVE
Domani 9 settembre, alle ore 17.30 presso l’Arciconfraternita dei Bergamaschi in via di Pietra 70, a Roma, verrà presentato il libro “Senza Prove. Il processo a Chico Forti, l’italiano all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti, edito da Male Edizioni di Monica Macchioni, con la prefazione della criminologa Roberta Bruzzone e l’incipit di Gianni Forti( 832 pagine).
Oltre all’autrice, interverranno Roberta Bruzzone, lo zio di Chico, Gianni, l’attore Luigi Di Fiore. Modera Brunella Bolloli, giornalista di Libero.
“Se chiudiamo gli occhi davanti all’ingiustizia e facciamo finta di non vedere cosa hanno fatto al prossimo, i prossimi potremmo essere noi”.
Con questo spirito la scrittrice Rita Cavallaro, giornalista esperta di cronaca nera e appassionata di casi controversi, racconta i diciotto giorni del processo-farsa che hanno cambiato per sempre la vita di Enrico “Chico” Forti, l’italiano condannato all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti. Nel suo ultimo libro SENZA PROVE, appena pubblicato da Male Edizioni. Rita Cavallaro ripercorre le vicende che hanno aperto le porte della prigione al nostro connazionale, finito in una rete di truffatori tedeschi e coinvolto nell’assassinio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio 1998. Due anni di indagini, depistaggi, manomissioni e un’accusa di frode, dalla quale Chico viene prosciolto. Quella stessa frode viene allora traslata come movente nel processo davanti alla Corte di Miami. È in quell’aula, davanti a una giuria composta da dodici americani, che il lettore entrerà e si immergerà nel dibattimento State of Florida vs Enrico Forti, riportato in esclusiva e tradotto fedelmente. Documenti mai usciti, quali i reperti ammessi come prove,
le arringhe di accusa e difesa, l’esame di ben cinquantacinque testimoni, la maggior parte convocati dallo Stato contro l’imputato. Il tutto per condurre il lettore in quel tribunale in cui la vita di Chico venne sospesa, senza prove,
con artefatti e certamente non oltre ogni ragionevole dubbio. Un’opera mastodontica, con 4.101 transcript da tradurre dall’inglese all’italiano e un lavoro di quasi due anni. Nell’attesa che l’italiano possa rientrare in Italia sulla base dei dettami della Convenzione di Strasburgo. Se Chico tornerà a casa, però, non arriverà nel Paese da innocente. Il suo marchio, almeno per lo Stato che lo ha condannato, è quello di assassino. L’assassino, mai provato, di Dale Pike. Illuminante e in perfetta sintonia con l’autrice è la criminologa Roberta Bruzzone che nella sua prefazione al volume spiega “Non possiamo più parlare di revisione del processo perché, avvalendosi Forti dei benefici della convenzione di Strasburgo, tale possibilità è stata persa per sempre. Ed è un vero peccato perché, a mio avviso, atti alla mano, la possibilità di revisione c’era eccome. Ecco perché spero nella grazia, ritengo che Forti la meriti perché è stato vittima di un clamoroso errore giudiziario […] In un paese civile ed avanzato come gli Stati Uniti d’America come si fa ad avere giustizia dalla “Giustizia”? Resta la speranza di riuscire a trovare un quid risolutivo per sbloccare un ingranaggio perverso che ha l’effimera consistenza di una tela di ragno”.

RITA CAVALLARO nasce a Locri (RC) 41 anni fa. Dopo una formazione classica e la laurea in Scienze della Comunicazione a La Sapienza di Roma, entra nel mondo del giornalismo.
La sua prima esperienza è all’agenzia di stampa Adnkronos. Dopo un breve periodo, inizia a collaborare con il quotidiano Libero di Vittorio Feltri e la sua firma si lega ai maggiori casi di cronaca nera egiudiziaria.
Oggi lavora al quotidiano L’Identità e collabora con il settimanale Giallo.
Ha già scritto per Male Edizioni “Oltre l’indizio. Segreti e verità nell’omicidio Bergamini”, che le è valso quattro premi internazionali al giornalismo d’inchiesta, e “22 Gradini per l’inferno. Dal mostro di Nerola al depezzatore di Roma, i serial killer italiani nella Scala del Male”, volume scritto a quattro mani con il giornalista Emilio Orlando.
Tra i maggiori casi da lei seguiti, negli anni, ci sono il delitto di Avetrana, l’omicidio di Meredith Kercher e il giallo sull’assassinio di Luca Sacchi. Si è occupata inoltre dei più importanti processi italiani, in ultimo quello di Mafia Capitale. Oltre al giornalismo coltiva la passione per la musica.
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