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Quel giorno che cambiò il mondo

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11 settembre

Di Alessio Papi – Ricordiamo tutti quel maledetto giorno. Era l’11 settembre del 2001.
Le immagini dei tg di tutto il mondo mandavano a ciclo continuo un grattacielo in fiamme, un aereo che si schianta contro l’altro grattacielo, la gente affacciata che cerca di salvarsi, qualcuno che in un ultimo disperato tentativo, si butta di sotto.

Il viavai di pompieri, una signora riuscita miracolosamente a salvarsi, completamente coperta di polvere che scoppia in lacrime, i due palazzi che crollano.
Immagini indelebili, crudeli.

Quel giorno non crollarono solo le torri gemelle del World Trade Center, crollò il mondo come fino ad allora lo avevamo conosciuto.
Un attacco terroristico mise in ginocchio la nostra civiltà, un attacco nel cuore dei valori occidentali, un cuore fatto di lavoro, libertà e benessere, almeno per come lo avevamo sempre percepito.

Quel giorno ha cambiato la storia, e da quel cambiamento non ci siamo ancora ripresi.
Quel infausto giorno ha scatenato una guerra senza senso della quale l’Afghanistan è solo l’ultimo indecente capitolo.

L’11 settembre 2001 gli Stati Uniti hanno mostrato tutte le loro incongruenze e debolezze, hanno mostrato il loro fianco debole, hanno perso quella parvenza di invincibilità da superpotenza mondiale, ed è su questo che bisognerebbe riflettere.

Dopo l’11 settembre gli Usa “non ne hanno azzeccata una”, per dirla facile.
Lontano da facili complottismi, quella che allora sembrava oggi una sconfitta, oggi pare essere una “quasi” ragionata abdicazione.

Dopo il 9/11 la Cina è diventata sempre più aggressiva e prepotente, sia in termini economici che in termini militari.

In Afghanistan con la vittoria dei talebani, la Cina è diventato il loro interlocutore principale.

La Cina di oggi punta ad essere (obtorto collo) il nuovo leader mondiale, pronta a dare le carte dei nuovi assetti mondiali, con un modello sociale ed economico impensabile ed inaccettabile per noi occidentali.

L’attacco alle Torri Gemelle fu l’inizio del “nostro” declino, la fine di un ruolo a livello mondiale, che forse gli stessi Stati Uniti facevano ormai fatica a sostenere.
Da allora il mondo è sempre andato peggiorando, questa è l’unica certezza.

Di incerto rimangono due cose.
Il futuro, ed il fatto che (forse) gli americani rimangono i migliori nemici di loro stessi.

 

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