Afghanistan, talebani uccidono manager di stazione radio e rapiscono giornalista

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Afghanistan

Sospetti combattenti talebani hanno ucciso un manager di una stazione radio a Kabul, in Afghanistan, e rapito un giornalista nella provincia meridionale di Helmand. Lo hanno riferito alcuni funzionari del governo locale ad Arab News, riportando l’ultimo di una lunga serie di attacchi contro gli operatori dei media.

Uomini armati hanno sparato a Toofan Omar, il direttore della stazione radio Paktia Ghag e un ufficiale della NAI, un’organizzazione che sostiene i diritti dei media indipendenti in Afghanistan, in un omicidio considerato mirato.

“Omar è stato ucciso da uomini armati non identificati. Era un uomo liberale […] Siamo presi di mira perché lavoriamo in modo indipendente”, ha detto Mujeeb Khelwatgar, il capo del NAI.

Il mese scorso un rapporto dell’organizzazione ha rivelato come almeno 30 giornalisti e operatori dei media siano stati uccisi, feriti o rapiti da gruppi militanti in Afghanistan solo quest’anno.

Nella provincia meridionale di Helmand, i funzionari hanno aggiunto che i talebani hanno sequestrato domenica un giornalista locale, Nematullah Hemat, prelevandolo dalla sua casa a Lashkar Gah, la capitale della provincia.

“Non c’è assolutamente alcun indizio su dove i talebani abbiano portato Hemat. Siamo davvero in uno stato di panico”, ha detto Razwan Miakhel, capo del canale televisivo privato, Gharghasht TV, dove il giornalista era impiegato.

Un portavoce dei talebani ha detto a Reuters di non avere informazioni né sull’omicidio a Kabul né sul giornalista rapito a Helmand.

Una coalizione di organizzazioni giornalistiche afghane ha scritto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ai leader della Camera dei Rappresentanti, esortandoli a concedere visti di immigrazione speciali ai giornalisti e al personale di supporto afghani.

I talebani hanno conquistato tre città del nord durante il fine settimana e hanno minacciato di espugnarne altre, scatenando un’offensiva contro le forze governative afghane dopo l’annuncio di Washington del termine della sua missione militare nel paese entro la fine del mese.

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