Algeria: il traffico di migranti verso la Spagna ha generato quasi 60 milioni di euro dall’inizio del 2021

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Algeria – Secondo la rivista panafricana Jeune Afrique i flussi organizzati sarebbero ‘una vera e propria industria’.

E’ diventata una vera e propria “industria” il traffico di migranti verso la Spagna dall’Algeria e che ha generato quasi 60 milioni di euro dall’inizio del 2021, ha affermato Jeune Afrique.

“Da diversi mesi gli arrivi di migranti algerini in Spagna sono in aumento. Il traffico, che è diventato più “professionale”, sta generando milioni di euro di profitti sulle spalle di chi parte”, ha detto la rivista panafricana.

Così, dall’inizio dell’anno, circa 10.000 algerini sono entrati illegalmente in Spagna, spiega Jeune Afrique. Una cifra che non tiene conto delle persone che sono riuscite a sfuggire alle autorità portuali.

Secondo la rivista, nel 2020 il bilancio degli ingressi illegali dall’Algeria nei porti di Almeria, Murcia e Alicante è stato di 11.500 persone.

Nel tentativo di arginare le successive ondate di “harragas” che arrivano da diversi mesi dalle coste occidentali dell’Algeria, le autorità spagnole hanno deciso di adottare una politica di “tolleranza zero” nei confronti di questi migranti clandestini, indica Jeune Afrique, aggiungendo che di fronte a un fenomeno che ha assunto dimensioni senza precedenti dall’inizio dell’estate, il governo spagnolo ha deciso di agire, attivando per il rimpatrio dei migranti recentemente arrestati o intercettati, e il trasferimento dei clandestini nei centri di detenzione sparsi suo territorio.

Le autorità spagnole prendono di mira anche le reti criminali che operano con complicità nel sud della Spagna. Secondo Jeune Afrique, a causa del clima mite, decine di barche sempre più efficienti partono ogni giorno dalle spiagge dell’Algeria occidentale, una vera e propria “industria migratoria” diretta e controllata dalle reti transmediterranee.

Una recente inchiesta dell’Unità contro l’immigrazione irregolare (UCRIF) della polizia spagnola, sottolinea Jeune Afrique, ha rivelato che queste successive ondate di clandestini mirano alla saturazione, all’eccesso e al collasso dei servizi pubblici di soccorso, di intercettazione, di assistenza umanitaria e sanitaria come così come l’accoglienza dei migranti. Perché lo smantellamento delle sue strutture consentirebbe a queste organizzazioni criminali di trasportare un numero crescente di migranti e generare sempre più reddito.

L’inchiesta ha anche stabilito che queste reti dispongono ora di una flotta di “taxi d’acqua”, barche dotate di potenti motori da 200 a 300 cavalli che consentono di raggiungere rapidamente le coste spagnole e di effettuare diverse rotazioni a settimana. Secondo Jeune Afrique, l’acquisizione di queste barche veloci e moderne ha portato ad un aumento del prezzo della traversata. Il costo di un posto in barca ammonta ormai a più di 800.000 dinari algerini (circa 5.000 euro). In base al peso e alle dimensioni del clandestino, nonché alle condizioni meteorologiche, tale tariffa può essere rivista al rialzo. Alcuni viaggiatori arrivano a spendere 1 milione di dinari (6.300 euro).

Inoltre, afferma la rivista, il successo dell’attraversamento di migliaia di migranti funge da campanello d’allarme per i candidati che desiderano partire e aumenta il costo del viaggio.

È così che la tratta genera fortune che consentono ai membri della rete di investire di più su queste barche e pagare commissioni consistenti ai complici. Secondo le stime di Jeune Afrique, dall’inizio del 2021 il traffico di migranti illegali ha generato oltre 60 milioni di euro a favore delle reti di trafficanti.

LaPresse

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