Diritti Umani in Algeria: Senato e Camera interpellano il Governo

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Diritti Umani – – I firmatari chiedono quali iniziative Farnesina e Chigi intendano intraprendere perché diritti umani e convenzioni internazionali vengano rispettati nel paese nordafricano.

Due interpellanze parlamentari, una della Camera e l’altra del Senato, chiedono al Governo italiano interventi diplomatici più decisi verso Algeri in chiave di rispetto dei diritti umani e delle Convenzioni internazionali in materia. A Montecitorio per iniziativa del Gruppo Italia Viva, primo firmatario Marco Di Maio, l’interpellanza indirizzata a Presidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri si evidenzia come “in un recente rapporto dell’Onu al quale Algeri non ha ancora risposto, le autorità algerine sono accusate di uso arbitrario, ingiusto, illegale e abusivo del terrorismo come strumento politico per reprimere le libertà pubbliche e individuali e i diritti umani. Non solo l’ONU ma anche il Parlamento europeo – si legge – con la risoluzione 2020/2880, condanna fermamente il deterioramento dei diritti umani in Algeria e l’escalation di arresti arbitrari e illeciti, detenzioni e persecuzioni giudiziarie nei confronti di giornalisti, oppositori politici, difensori dei diritti umani, sindacalisti, avvocati, attivisti pacifici e da anni esorta le autorità algerine a rispettare la sovranità popolare, lo Stato di diritto, la giustizia sociale e consentire l’accesso al paese alle organizzazioni internazionali per i diritti umani e alle procedure speciali delle Nazioni Unite. Al Governo vengono evidenziate le denunce di numerose organizzazioni internazionali tra le più importanti ed accreditate per quanto riguarda le detenzione arbitrarie e le norme che violano la libertà di espressione e di riunione.

La situazione – recita l’interpellanza – negli ultimi mesi si è deteriorata: sono violati i diritti politici, i diritti delle donne, l’orientamento sessuale e identità di genere. Le libertà di stampa, di associazione e di espressione sono state limitate e configurate come reati sulla base di motivi artificiosi allo scopo di perseguire coloro che esercitano il loro diritto alla libertà. Le leggi antiterrorismo sono usate per sopprimere ogni forma di opposizione e libertà di espressione;

I firmatari quindi rilevano l’urgenza che le autorità algerine cessino immediatamente ogni forma di repressione, e garantiscano il rispetto dei diritti alla libertà di espressione, associazione e riunione di manifestanti pacifici, giornalisti, attivisti dei diritti umani e liberare i cittadini detenuti ingiustamente.

Si chiede quindi se il Governo intenda intraprendere iniziative urgenti di competenza per dare seguito alla risoluzione del Parlamento europeo, finalizzate a far sì che i diritti umani siano garantiti in Algeria e quali iniziative la Farnesina intenda adottare, per quanto di competenza, per sostenere, in sede internazionale, la cessazione di ogni forma di violazione dei diritti umani in Algeria.

In una parallela interpellanza firmata da 14 senatori di Forza Italia- UDC si muovono le medesime richieste a Ministero e Governo premettendo come nel recente “rapporto speciale” dell’ONU, le autorità algerine sono accusate di “uso arbitrario, ingiusto, illegale e abusivo del ‘terrorismo’ come strumento politico per reprimere le libertà pubbliche e individuali e i diritti umani”, e al quale il Governo algerino non ha ancora fornito risposta. E ancora come esperti dell’ONU hanno evidenziato che alcune disposizioni della legge 6 Ramadan 1441 (29 aprile 2020), pubblicata sul Journal officiel de la Republique algérienne, potrebbero entrare in diretta contraddizione con il Patto internazionale in materia di diritti civili e politici, ratificato dall’Algeria nel 1989, e potrebbero portare l’Algeria ad essere accusata ufficialmente di violare gli impegni internazionali presi in termini di salvaguardia delle libertà fondamentali.

LaPresse

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