Tunisia: un tribunale tunisino impedisce ai membri di Ennahda di candidarsi alle elezioni per 5 anni

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Tunisia – Un tribunale tunisino impedisce ai membri del Movimento Ennahda di candidarsi alle elezioni per 5 anni.

La Corte dei Conti ha rivelato che il “Movimento Ennahda” e il partito “Cuore di Tunisia” sono in cima alla lista dei partiti politici che hanno commesso violazioni e abusi legali durante le elezioni parlamentari e presidenziali del 2019 e che hanno influito sulla volontà dell’elettore e sui risultati al fine di raggiungere i propri obiettivi.

Il tribunale tunisino, incaricato del monitoraggio del buon impiego dei fondi pubblici, ha indicato come il movimento Ennahda ha stipulato un contratto con una società straniera di propaganda per migliorare la propria immagine e influenzare le elezioni, tra il mese di  settembre del 2014 e il mese di settembre del 2018. Rinnovando il contratto con uno integrativo a copertura del periodo dal 16 luglio del 2019 al 17 dicembre del 2019, periodo durante il quale si sono svolte le elezioni parlamentari e presidenziali in Tunisia, in cambio di ingenti fondi le cui fonti sono ancora sconosciute e non autorizzate, pari a 285 mila dollari.

La legge elettorale tunisina considera la ricerca del sostegno estero un reato elettorale, in quanto l’articolo 163 della legge elettorale prevede che “se è provato alla Corte dei Conti che il candidato o la lista ha ottenuto finanziamenti esteri per la sua campagna elettorale, deve condannare a pagare una sanzione pecuniaria da dieci a cinquanta volte l’importo del finanziamento estero“.

Secondo lo stesso capo, “i membri della lista che beneficiano di finanziamenti esteri perdono la loro appartenenza al parlamento, e il candidato alla presidenza che gode di finanziamenti esteri è punito con la reclusione per cinque anni, e chiunque sia stato condannato per aver ottenuto finanziamenti esteri per la sua campagna elettorale da membri di liste o candidati è vietata di concorrere alle prossime elezioni legislative e presidenziali”.

Tratto da Alarabiya

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