Il Marocco fa gol anche nell’economia: nella Granda oltre 750 imprese gestite da maghrebini

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Il Marocco fa gol anche nell’economia: nella Granda oltre 750 imprese gestite da maghrebini – Stamane l’incontro di Confindustria Cuneo con l’ambasciatore Youssef Balla. Dalla provincia le esportazioni nel Paese maghrebino raggiungono i 55 milioni all’anno.

Una visita per conoscere da vicino le imprese della Granda, quella che l’ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Youssef Balla, ha affrontato in questi due giorni.
Ieri, giovedì 16, una serie di appuntamenti culminati nell’incontro istituzionale con il prefetto di Cuneo Patrizia Triolo. Oggi la tavola rotonda organizzata da Confindustria Cuneo, dove l’ambasciatore è stato accolto dai vertici dell’associazione industriale e dal saluto della sindaca Patrizia Manassero e del viceprefetto Marinella Rancurello.
Il presidente provinciale di Confindustria Mauro Gola ha ricordato i legami sempre più stretti tra la Granda e il Marocco. Nel 2022 l’export manifatturiero è cresciuto del 20,8%, raggiungendo i 55,8 milioni di euro. In crescita ancora più impetuosa (+47%) le importazioni che oggi valgono 23 milioni. A favorire i rapporti economici è la presenza di oltre 750 attività imprenditoriali in provincia di Cuneo gestite da cittadini marocchini. La comunità marocchina in città, ha ricordato la sindaca Manassero, è la terza più numerosa in assoluto e la prima tra quelle dei Paesi africani: “Una comunità ben inserita e con cui si sviluppano molti progetti, favorita dal collegamento aeroportuale con Levaldigi”.
L’ambasciatore Balla, accompagnato dal ministro plenipotenziario dell’ambasciata Khalid Atlassi, ha parlato dei numerosi traguardi raggiunti dal Paese negli ultimi decenni: “Il Marocco è il Paese politicamente più stabile della sponda sud del Mediterraneo, retto dalla seconda monarchia più antica del mondo”. Da trent’anni il tasso di crescita è superiore al 5% annuo e l’inflazione è al 3%. Il Regno maghrebino è al sesto posto mondiale per connettività marittima – grazie soprattutto al porto di Tangeri per cui transitano 9 milioni di container ogni anno, il 20% del commercio mondiale – e si pone come hub regionale in numerosi settori. Nell’automotive è ormai tra i primi quindici produttori, spinto dalla produzione di Renault che vi ha collocato il suo più grande stabilimento in Africa. Nell’ambito delle energie rinnovabili, poi, il Paese può contare sulla più grande centrale solare del mondo e su un 42% di energia prodotta da fonti non inquinanti, con l’obiettivo di arrivare al 52% entro il 2030: “Questo ha permesso di superare l’attuale crisi energetica con molta più facilità rispetto ad altri Paesi” ha sottolineato il rappresentante del governo in Italia.
Il vero punto di forza dell’economia maghrebina resta l’esportazione di fosfati, necessari alle filiere agricole, dove la nazione nordafricana è secondo esportatore al mondo dietro ai soli Stati Uniti. “L’accesso a un mercato di due miliardi di consumatori – ha ricordato il plenipotenziario Atlassi – è garantito da accordi di libero scambio con molti Paesi, che resistono in un momento in cui è flebile il multilateralismo del WTO”. Non solo calcio, verrebbe da dire, guardando ai risultati dei “leoni dell’Atlante” negli ultimi mondiali in Qatar.
Confindustria Cuneo lo sa bene e infatti ha individuato nel mercato marocchino uno dei suoi “bersagli” strategici: a rafforzare i legami sarà una missione imprenditoriale, prevista indicativamente per giugno, che fornirà ulteriori occasioni di collaborazione.

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