Francia: Legge sull’immigrazione, il Senato vota per stabilire “quote” soprattutto economiche

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Francia – Lunedì sera il Senato ha adottato le prime due misure del disegno di legge sull’immigrazione , che stabiliscono quote in materia di migrazione e inaspriscono le condizioni per il ricongiungimento familiare, proposte del diritto senatoriale alle quali il governo non si è opposto.

Tali disposizioni sono state adottate per alzata di mano il primo giorno di esame del disegno di legge al Senato – controllato principalmente dalla destra -, ma potrebbero essere impugnate in seno all’Assemblea nazionale, che esaminerà a sua volta questo delicato testo a partire dall’11 dicembre.

Questi primi articoli non figuravano nella versione iniziale del disegno di legge presentata dal governo. Sono state introdotte dalla Commissione Legge del Senato a marzo, prima che il circuito legislativo del testo fosse congelato per diversi mesi.

Il primo provvedimento adottato, vecchia antifona della destra, prevede che “Il Parlamento determina, per i prossimi tre anni, il numero degli stranieri ammessi a stabilirsi permanentemente in Francia, per ciascuna delle categorie di soggiorno ad eccezione dell’asilo, tenendo conto conto dell’interesse nazionale.

Nessuna immigrazione familiare 

Ai sensi di questo articolo, anche l’immigrazione familiare non rientra nell’ambito delle quote.

“Il diritto dell’Unione (europea) non impedisce la fissazione di quote o volumi d’ingresso di cittadini di paesi terzi nel territorio”, ha commentato il ministro degli Interni Gérald Darmanin durante la sessione, che dalle 16 si è scontrato con le opposizioni a difendere il suo disegno di legge di cui ha elogiato la “fermezza” e la volontà di “semplificazione”.

“Non si tratta di mettere quote sui richiedenti asilo o sui ricongiungimenti familiari”, ha giustificato, fornendo il suo “appoggio”, senza votare, a questo provvedimento che ha suscitato l’opposizione della sinistra.

Le quote “non sono né un dramma assoluto (…) né una panacea”, “di per sé non sono negative”, ha proseguito difendendo “in Francia, come in tutti i paesi del mondo, il diritto di scegliere le persone che vogliamo sul nostro suolo”.

L’articolo prevede anche l’istituzione di un dibattito annuale in Parlamento durante il quale il governo dovrebbe presentare i propri “orientamenti” sull’intero arco della politica migratoria , che va dai visti al numero di stranieri che sono stati oggetto di misure di espulsione, passando per i permessi di soggiorno concessi.

Il Senato ha inoltre approvato, nonostante l’ostilità della sinistra, un inasprimento delle condizioni per il ricongiungimento familiare, che consente agli stranieri di richiedere l’arrivo in Francia del coniuge e dei figli.

Secondo il provvedimento votato dal Senato, la richiesta può essere avanzata dopo 24 mesi di presenza sul territorio francese, rispetto ai 18 attuali, e dal compimento dei 21 anni per il “sponsor” e il coniuge, rispetto ai 18 attuali. Ora dovrai anche dimostrare di avere un’assicurazione sanitaria per te e i tuoi familiari e un livello minimo di conoscenza della lingua francese.

Su tali disposizioni Gérald Darmanin ha espresso “un giudizio di saggezza”, né favorevole né sfavorevole, ritenendo che “meritino di essere rielaborate”.

Tratto da Arabnews

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