E’ iniziata la (nuova) caccia alle streghe

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11 settembre - streghe - ucraina

E’ iniziata la (nuova) caccia alle streghe – La guerra russo-ucraina ha riportato le lancette della storia indietro nel tempo all’epoca della “cortina di ferro”.
Abbiamo imparato a familiarizzare con termini come propaganda, invasione, nato, blocco occidentale, termine desueti che pensavamo di aver accantonato con la dissoluzione dell’impero sovietico.
Invece dopo 2 anni di pandemia (più presunta che reale) ci troviamo catapultati in piena guerra fredda.
Sembra di essere tornati negli Stati Uniti degli anni ’50 , in pieno maccartismo, con giornalisti e “influencers” messi alla gogna per presunte “simpatie filo-russe”, magari per aver semplicemente dato notizie non gradite al mainstream.
Oggi come allora basta poco per essere messi sulla “lista nera” dell’informazione.
Negli anni ’50 bastava che un artista, un attore o un cantante cantassero una canzone scomoda, facessero un film controcorrente, scrivessero un articolo fuori dagli schemi per essere messi sotto torchio dalla commissione presieduta dallo zelante Senatore McCarthy.
Albert Einstein, Marylin Monroe, Gary Cooper, Charlie Chaplin, furono le vittime celebri di terribili inchieste.
Nell’Italia al 58’ posto per la libertà di stampa, si muove addirittura il Copasir, comitato di vigilanza sui servizi, per schedare i “giornalisti filo-russi”, spesso reii soltanto di aver tradotto un articolo proveniente dalle agenzie di stampa internazionali.
La loro colpa? Rappresentare una voce dissonante dalla narrativa unica della stampa allineata.
Ma se il Copasir si occupa dei filo-russi, sembra altresì distratto nei confronti dei gruppi telegram e social filo-ucraini, spesso accompagnati dall’iconografia nazistoide di Azov, dove si minacciano senza troppi complimenti chiunque abbia l’ardire di fare affermazioni “diverse”.
Si perché se sei libero, se dici qualcosa di “non conforme” sei automaticamente un pericolo per l’ordine costituito, ieri i no-vax, oggi i dubbiosi della guerra.
Le responsabilità sono a senso unico, Putin è un diavolo, Zelensky un santo, la Ue un branco di chierichetti pronti a servire Messa.
Poco importa se gli ultimi documenti pubblicati da Wikileaks dimostrino che la verità è tutt’altra mettendo in luce inquietanti accordi tra Biden e il premier ucraino.
Secondo i wikileaks, a ottobre 2021 gli Usa avrebbero promesso all’Ucraina il supporto bellico per la riconquista di Odessa e delle repubbliche indipendentiste filo-russe, oltre alla revoca dei trattati di Minsk e l’allargamento della Nato a Ucraina e paesi baltici.
Verità ovviamente occultata dai media italiani ed europei, ma il problema dell’informazione è solo la punta dell’iceberg.
La maggior parte dei cittadini dei paesi europei (italiani compresi) si sono schierati contro l’invio di armi e le sanzioni economiche nell’indifferenza totale dei leader politici (Orban escluso).
Leader politici che forse sono l’unico pericolo serio per le “democrazie occidentali”.
L’impressione che se ne ricava è quella di un racconto falsato, basato più sui desideri delle elites mondiali che non sulla realtà dei fatti.
Putin (nel bene e nel male) sembra aver scoperchiato il vaso di pandora degli equilibri internazionali, ormai si parla apertamente di pericolo per “l’ordine mondiale”, un termine fino a pochi mesi fa caro solo a bande di complottisti con la stagnola in testa.
Come in tutti i periodi storici destinati a chiudersi, al “potere” serve “la caccia alle streghe”, la repressione del “non allineato”, il capro espiatorio per giustificare la manipolazione delle coscienze.
Ieri ci hanno raccontato che Putin avrebbe perso rapidamente la guerra ed oggi sappiamo non essere così, l’altro ieri ci hanno raccontato dei “sieri miracolosi” ed oggi (purtroppo) cominciamo a scoprire che i danni sono stati molti di più dei presunti benefici.
Il sistema, le modalità messe in campo sono le medesime.
A chi governa non interessa la verità o il benessere di un popolo.
A chi governa interessa mantenere lo status quo, l’ordine delle cose.
Più un sistema è marcio e fallimentare più viene tenuto in piedi, perché è in quel sistema che sguazzano, vivono e si alimentano le presunte elites.
Spazzare via un sistema significherebbe l’autoeliminazione di una catena di poteri, poteri mal gestiti o ben gestiti, dipende dal punto di vista, ed eterodiretti, una tomba anche per “le oppofinzioni” italiane.
Cosa accadrà non è facilmente prevedibile, 30 anni fa sarebbero state prevedibili rivolte popolari, oggi assistiamo ad un un sistema che sta crollando.
Anche qualche teorico della “globalizzazione” comincia ad ammetterne timidamente il fallimento, così come delle “economie virtuali”.
La borsa e le valute affondano, sale l’importanza dei mercati delle materie prime e dei prodotti agricoli, l’economia sta tornando indietro di 50 anni.
Un cambiamento è inevitabile, inarrestabile, e forse, questa volta, finalmente, vinceranno “le streghe”.

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