Giorgia chieda scusa agli italiani

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11 settembre - streghe - ucraina

Di Alessio Papi

Giorgia, nel suo discorso d’insediamento, ha fortemente criticato la gestione Covid del Ministro Speranza, definendola una “esperienza fallimentare” , sottolineando la necessità di “fare chiarezza” su quel periodo dissennato.
In campagna elettorale fu chiara sulla necessità di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza covid.
Una tattica per accaparrarsi il voto novax?
Forse, ma sicuramente un espediente che ha portato molti vessati e ricattati dal pensiero unico del “sacro siero”, a votare per Fratelli d’Italia.
Dall’emergenza pandemica molto è cambiato.
Gli affari loschi della Von der Leyen, le audizioni dei vertici pfizer (oscurati dai media mainstream) le ricerche scientifiche sui sieri e sulle terapie fino agli effetti collaterali, stanno dimostrando che gli “ignorantoni” novax, i complottisti, i medici eretici, quelli da internare secondo i “professoroni” Tv, avevano ragioni da vendere.
Nonostante questo, sono stati derisi, ricattati, violentati, sospesi dal lavoro, multati e sottoposti alla gogna mediatica.
Troppo per un paese civile dalla costituzione antifascista.
Giorgia Meloni ha vinto le elezioni, è la prima donna premier per di più proveniente dalla destra parlamentare.
Il tutto dopo quasi 80 anni di egemonia catto-comunista e una infinita (e stupida) querelle tra fascismo e anti-fascismo.
La Destra (democratica) al Governo rappresenta un’era nuova, fatta di una tanto sospirata “pacificazione nazionale” che tanti leader (da Almirante a Berlinguer) hanno cercato (invano) di realizzare.
Come massima rappresentante degli Italiani (che l’hanno votata) Giorgia chieda scusa a quella parte del Paese che ha sopportato le peggiori angherie per colpa di “personaggetti in malafede”.
Chieda scusa per colpe (ovviamente) non sue.
Lei è stata dalla “parte sbagliata” per tanti anni, sa come ci si sente.
Chieda scusa per sanare un solco divenuto insostenibile tra “eretici e speranziani”.
Chieda scusa per una nuova e fattiva Pacificazione Nazionale.

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