Diritti civili: l’ossessione sinistra

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Antonfrancesco Venturini

Diritti civili: l’ossessione sinistra –  Siamo in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, usciamo da una devastante pandemia, siamo nel bel mezzo di una guerra vicinissima ai nostri confini e che, in un attimo, potrebbe coinvolgere il mondo intero, importanti banche vanno in crisi, i costi per l’energia sono alle stelle, la svalutazione galoppa, le famiglie rischiano di non arrivare a fine mese, la natalità crolla ma la
preoccupazione più grande della nuova sinistra a guida Schlein sono le coppie omosessuali ed il loro preteso diritto di avere un figlio, che, nella sua massima estensione, porterebbe a giustificare anche
l’aberrante pratica dell’utero in affitto.

Non mi stancherò mai di dirlo, avere un figlio è un legittimo desiderio non un diritto.
La linea chiara e coerente del Governo su questi temi manda l’intellighenzia sinistra nel pallone tanto che di fronte alle ineccepibili ragioni dimostrate dal Ministro Roccella a “Mezz’ora in più” l’ineffabile
Lucia Annunziata, la quale ha legittimamente le proprie idee ma non può certo pretendere di essere depositaria di verità assolute, si lascia scappare una parolaccia, non avendo argomenti validi da
contrapporre.
Grande soddisfazione del main stream per la manifestazione pro gay di Milano, poche migliaia di persone fortemente motivate ed ideologizzate, nulla di fronte a decine di milioni di italiani che hanno avuto
il coraggio di assumersi la responsabilità di mettere su una famiglia e di fare, naturalmente, dei figli.
Forse la sinistra dovrebbe farsi qualche domanda se continua a perdere le elezioni, di ogni livello, di fronte ad un centro destra che di certo non è omofobo e nessun pregiudizio ha nei confronti di chi, nella
propria libertà, ha tendenze sessuali assolutamente minoritarie e, comunque, degne di rispetto, ma ha ben chiaro quella che è una visione antropologica della società, per cui dei confini si debbono mettere visto che
per far nascere un figlio sono necessari un padre ed una madre.
Direi che in un Paese libero come il nostro, dove ognuno in effetti ha corrette tutele sociali, dove discriminazioni in relazione alle diverse tendenze sessuali in tutta sincerità ed onestà non ne vedo, il tema
dei così detti diritti civili non appare veramente prioritario e l’accelerazione data dalla Schlein la ritengo inattuale e fuori dalla realtà.
Il tema dell’utero in affitto è estremamente delicato e colpisce senza dubbio i più deboli, tanto che voci illuminate della sinistra si levano in grida di allarme. L’attento Stefano Fassina, che certamente un
pericoloso reazionario non è, ha affermato con lucidità intellettuale non comune il suo chiaro e forte sì all’abolizione universale della maternità surrogata “perché”- ha sottolineato- “quella di cui si parla oggi non
è un dono, bensì un problema enorme, quello dello sconfinamento del mercato nella dimensione più sacra dell’uomo, che è la generazione della vita”.
La posizione di Fassina non è certo nuova a sinistra, già Antonio Gramsci, in un articolo del 1918, la sosteneva affermando “Il dottor Voronof ha già annunziato la possibilità dell’innesto delle ovaie. Una nuova
strada commerciale aperta all’attività esploratrice dell’iniziativa individuale. Le povere fanciulle potranno farsi facilmente una dote. A che serve loro l’organo della maternità? Lo cederanno alla ricca signora
infeconda che desidera prole per l’eredità dei sudati risparmi maritali. Le povere fanciulle guadagneranno quattrini e si libereranno di un pericolo. […] Venderanno la possibilità di diventar madri: daranno fecondità alle vecchie gualcite, alle guaste signore che troppo si sono divertite e vogliono ricuperare il numero perduto”.
Ma anche crepe all’interno del PD sono evidenti, ad esempio la ex Europarlamentare Silvia Costa non si fa remore ad affermare “ Il primo diritto di un bimbo è quello ad una madre e un padre, a un'identità
biologica e familiare e a poter conoscere le proprie origini e questo non avviene nella coppia omosessuale che ricorre alla maternità surrogata, in cui un bambino viene programmaticamente privato alla sua nascitadella relazione con la madre, in nome di un diritto assoluto di un adulto di avere un figlio attraverso l’affitto o l’uso dell’utero di una donna estranea alla coppia”.
Insomma le posizioni del PD ideologizzato sono attaccate da sinistra e dal centro interno, dorme, quindi, sonni tranquilli Giorgia Meloni che, insieme ai suoi alleati, ha sempre tenuto una posizione chiara ed
univoca sui temi della famiglia ed antropologici.
Quel che preoccupa è che la radicalizzazione dell’opposizione su questi temi porti a scontri politici sempre più forti e su di essi concentrati facendo perdere l’attenzione sui più importati temi economici e
sociali che attanagliano il Paese.

Di Antonfrancesco Venturini

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