Italia: 7 gennaio Festa del Tricolore, cinque cose da sapere sulla bandiera italiana

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Foto Alma24

Italia – “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. L’articolo 12 della Costituzione certifica le forme e l’aspetto del vessillo che sventola su tutti i palazzi istituzionali del Paese, dal più piccolo dei Comuni fino al Quirinale. La norma è in vigore dal 1° gennaio 1948, ma la storia della bandiera italiana è ben più antica. Dal 1997 viene celebrata ogni 7 gennaio nella “Festa del Tricolore” a Reggio Emilia: ecco alcune curiosità che vale la pena conoscere.

La storia del Tricolore

Il tricolore esiste da molto prima dello Stato italiano: è “nato” il 7 gennaio del 1797 a Reggio Emilia come simbolo della Repubblica Cisalpina, uno degli Stati nati a seguito della prima Campagna d’Italia delle truppe napoleoniche. Il parlamento locale stabilì su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. La nostra bandiera è dunque nata ufficialmente 64 anni prima dello Stato italiano.

La storia dell’inno italiano

Il verde, bianco e rosso non furono scelti per la somiglianza con il tricolore della Rivoluzione francese. Erano anche i vessilli reggimentali della Legione Lombarda: la prima testimonianza riportata da fonti ufficiali riporta come il bianco e il rosso furono tratti dalla bandiera comunale di Milano, la tradizionale croce rossa su sfondo bianco. Il verde invece deriva dall’uniforme della Guardia civica di Milano, in uso almeno dal 1782. Gli stessi colori furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati dell’Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera.

Non è sempre stato così

La prima bandiera italiana non era a bande verticali ma orizzontali, e il primo colore era il rosso e non il verde. Al centro della banda bianca inoltre era presente lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi. Solo negli anni successivi assunse l’attuale disposizione di bande e colori.

Festa della Repubblica italiana: origini e storia del 2 giugno

La prima norma scritta che regolamenta il vessillo tricolore risale al 1925. Dalla caduta della Repubblica Cisalpina fino alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, la bandiera fu infatti un simbolo rivoluzionario e di coesione patriottica e, sebbene adottata per consuetudine fin dall’inizio del Regno, si attesero altri 74 anni prima di adottarla ufficialmente nell’attuale forma. All’epoca il tricolore aveva la bellezza di 128 anni: per compiere lo stesso “compleanno” come bandiera riconosciuta dalla legge, bisognerà aspettare il 2053.

Non “colora” le divise delle Nazionali

Infine, una curiosità più che una nozione storica: la bandiera italiana è una delle poche nel Vecchio Continente a non “colorare” le divise di buona parte delle Nazionali sportive. Storicamente infatti è l’azzurro a indicare le atlete e gli atleti d’Italia, cioè il colore dello stemma nobiliare dei Savoia. E anche se l’Italia non è più una monarchia dal 1946, si è deciso di non cambiare le divise sportive. Per tutte le altre informazioni sulla nostra bandiera, è possibile visitare l’apposita pagina sul sito del Quirinale.

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