Italia: stop alla plastica monouso, elenco dei prodotti vietati e possibili multe

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In Italia da venerdì 14 gennaio è in vigore la legge che vieta la produzione e la vendita di plastica monouso: l’elenco dei prodotti non più utilizzabili e le possibili multe per chi trasgredisce.

Addio a piatti, bicchieri, tazze e contenitori di plastica. Il decreto legislativo n. 196 dell’8 novembre 2021, entrato in vigore in Italia il 14 gennaio 2022, prevede delle restrizioni riguardanti l’uso e l’acquisto di prodotti di plastica monouso non biodegradabile e non compostabile.

Il decreto attuativo della 2019/904/Ce introduce una serie di restrizioni al consumo e all’immissione sul mercato di prodotti in plastica. Vediamo da quando scatterà la stretta in Italia e quali prodotti riguarderà.

Anche l’Italia così recepisce la direttiva europea Single Use Plastic (SUP) del 2019, fortemente voluta da Bruxelles per cercare di limitare il dannoso impatto della plastica nei nostri mari e nell’ambiente in generale.

Vediamo allora l’elenco dei prodotti di plastica che in Italia non potranno più essere utilizzati a partire dal 14 gennaio 2022, oltre alle multe previste per chi non rispetta questa nuova legge ora entrata in vigore.

Quali prodotti di plastica verranno banditi

Le restrizioni varranno per tutti i prodotti in plastica monouso, ovvero quelli realizzati interamente o parzialmente in plastica con l’unica eccezione dei prodotti in polimeri naturali non modificati chimicamente.

L’elenco dei prodotti di plastica ora vietati in Italia:

  • Bastoncini cotonati
  • Piatti
  • Bicchieri
  • Posate
  • Cannucce
  • Agitatori per bevande
  • Palloncini
  • Aste per palloncini
  • Contenitori in polistirene per asporto e consumo diretto di alimenti

La stretta riguarda anche le plastiche oxo-degradabili, ovvero le materie plastiche contenenti additivi che con l’ossidazione arrivano a causare la frammentazione della materia plastica o la decomposizione chimica. Infine rientrano nel bando anche gli attrezzi da pesca contenenti plastica.

Per quanto riguarda la plastica monouso il decreto prevede la riduzione del consumo per alcuni prodotti elencati negli allegati: si tratta di tazzebicchieri (compresi tappi e coperchi), contenitori per alimenti (anche quelli per consumo immediato oltre che da asporto).

Il divieto di immissione sul mercato riguarda invece le plastiche oxo-degradabili e alcune monouso come: bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, aste per palloncini, contenitori per alimenti in polistirene espanso, tazze o bicchieri in polistirene espanso.

Il credito d’imposta per le imprese

Con il provvedimento si interviene anche per riconoscere un credito d’imposta di tre milioni di euro l’anno (dal 2022 al 2024) per l’acquisto prodotti alternativi alla plastica: il beneficio è riservato alle imprese che utilizzano prodotti come tazze e piatti riutilizzabili o realizzati in materiale biodegradabile o compostabile.

Quando si potranno ancora utilizzare gli oggetti in plastica

La legge prevede che sia comunque possibile utilizzare i prodotti in plastica fino all’esaurimento delle scorte già a disposizione. Il divieto, inoltre, non si applica ai prodotti biodegradabili e compostabili con percentuali di materia prima rinnovabile non inferiore al 40%; questo tasso dal 2024 salirà al 60%.

Le multe per chi non rispetta i divieti

I produttori di questi beni devono aderire ai sistemi Epr (i sistemi di responsabilità estesa del produttore), altrimenti rischiano di andare incontro a sanzioni da 2.500 fino a 25mila euro. Le scadenze entro cui adeguarsi divergono in base al tipo di prodotti di plastica.

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