Elezioni 2022: “effetto flipper”, errata ripartizione dei seggi al proporzionale – Viene definita con il termine “effetto flipper”, ma sarebbe più corretto chiamarla lotteria. Si tratta di quella parte della legge elettorale Rosatellum che permette ai votanti di una regione di contribuire con la loro preferenza a far vincere un deputato di un’altra regione. Un sistema macchinoso quello della Camera dei deputati che nelle ultime ore ha mandato completamente in tilt il Viminale. La scoperta di una serie di vistosi errori del ministero ha cambiato le carte in tavola, costringendolo a rivedere i conteggi. Alcuni deputati eletti dovranno lasciare lo scranno in Parlamento a vantaggio di altri che già si leccavano le ferite per la sconfitta elettorale.
È il caso dell’ex leader della Lega Umberto Bossi, il quale, come anticipato da Il Giornale.it, è stato ripescato a Montecitorio bloccando sul nascere polemiche e malumori in seno al Carroccio. Ma il “senatur” è solo l’esempio più eclatante di un pasticcio che ha coinvolto una trentina di candidati alla Camera, danneggiati dall’errata ripartizione dei seggi al proporzionale. L’unica notizia certa, nonostante il caos totale, è che i cambiamenti in corso non muteranno l’assetto in Parlamento. I numeri delle varie forze politiche resteranno invariati e le modifiche riguarderanno esclusivamente i singoli deputati.
Come ha spiegato l’ l’ex vicepresidente del Senato Roberto Calderoli si è trattato di un “clamoroso granchio”. Ma dov’è che sono stati commessi gli errori? Il Rosatellum prevede che quando un partito dentro una coalizione prende più dell’1% delle preferenze e meno del 3%, ossia la soglia di ingresso in Parlamento, i suoi voti debbano essere ripartiti dentro la sua coalizione. A mancare è stato proprio questo secondo passaggio e ciò ha scatenato un effetto a catena in tutte le forze politiche. Tutto è partito dalla mancata ripartizione dei voti di +Europa che, oltretutto, ha protestato per non aver raggiunto la soglia del 3% chiedendo di ricontare le schede elettorali.
Un altro nodo da sciogliere, come riporta il Corriere della Sera, sarà quello dei subentri ai leader nei collegi plurinominali. In parole povere, chi ha vinto in più collegi dove era candidato non potrà decidere dove rinunciare e, quindi, non potrà scegliere chi entrerà in Parlamento. Questa cosa avverrà grazie a un algoritmo. Anche se i conteggi sono ancora in corso, comunque, alcuni nomi di chi esce e chi entra già ci sono. In Piemonte è escluso Paolo Romano (Verdi-SI) e al suo posto è eletto Antonino Iaria (M5S), mentre in Calabria l’esponente del Pd Enza Bruno Bossio deve credere il posto al pentastellato Riccardo Tucci. In Campania, infine, niente elezione per Guido Milanese (FI), mentre festeggia l’ingresso a Montecitorio Francesco Emilio Borrelli (Verdi-SI).