Festa di fine Ramadan a scuola, Valditara: “Le scuole non possono stabilire nuove festività. Valuterà l’Ufficio scolastico regionale”

5 mins read
ministro valditara - scuola - scuole - ramadan

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha preso posizione sulla questione, sottolineando che le scuole non sono autorizzate a stabilire nuove festività in modo autonomo.

Le festività possono essere introdotte esclusivamente dalla Regione o dallo Stato, quindi l’ufficio scolastico della Lombardia verificherà se le decisioni prese dal consiglio d’istituto e dalla scuola sono coerenti con la legge. Dopodichè sarà l’ufficio scolastico regionale ovvero la Regione Lombardia a fare le loro opportune valutazioni”.

“La nostra intenzione è semplicemente quella di far rispettare le regole, dei far rispettare la legalità – ha puntualizzato il ministro incontrando la stampa a margine della presentazione dello Smart Factory Lab di Cima (Campus Its Mind Academy) al Mind, il distretto dell’innovazione creato nel sito che nel 2015 ospitò l’Expo -. Quindi abbiamo avviato una semplice verifica, perchè il calendario scolastico lo stabilisce la Regione: le scuole nella loro autonomia, per esigenze strettamente collegate con il piano dell’offerta formativa o anche per esigenze che devono essere motivate, possono integrare il calendario regionale e possono apportare qualche deroga ma per solo esigenze strettamente legate alla didattica che devono essere motivate”.

Per il ministro, insomma, non ci sono dubbi: “Qui non si tratta di essere scuole inclusive o scuole esclusive, qui si tratta di rispettare la legge. Le vacanze legate a festività, celebrazioni o quant’altro non possono essere definite dalle scuole. Le scuole devono fare valutazioni esclusivamente di natura didattica. Se le valutazioni sono state di natura didattica, allora nulla questio. Se invece sono state fatte valutazioni sono state del tipo ‘dobbiamo includere tutti perchè bisogna fare una festività nuova ecc.’, allora ritengo che questo abbia poco a che vedere con la legge. Non ho ancora letto le motivazioni della scuola, non ho ancora letto il provvedimento, sarebbe del tutto improprio che io mi esprimessi per dare un giudizio”.

L’Ufficio scolastico regionale della Lombardia sta effettuando verifiche sulla delibera dell’Istituto Iqbal Masih. Due i punti da accertare:

  1. La motivazione della deroga: Le delibere che derogano al calendario regionale devono essere motivate in modo chiaro e preciso.
  2. Coerenza con il piano dell’offerta formativa: La deroga deve rispondere a esigenze didattiche e formative connesse al piano dell’offerta formativa dell’istituto.

Al termine delle verifiche, l’Ufficio scolastico regionale formulerà le sue valutazioni. Il rispetto della legge e delle regole rimane il principio fondamentale.

La decisione dell’Istituto Iqbal Masih ha acceso un acceso dibattito, con posizioni contrastanti. Da un lato, si sottolinea l’importanza di riconoscere e valorizzare la multiculturalità e le diverse sensibilità religiose presenti nella scuola. Dall’altro, si teme che la concessione di una giornata di chiusura per il Ramadan possa creare un precedente e sfociare in una frammentazione del calendario scolastico.

L’intervento del Ministro Valditara chiarisce la posizione del governo sulla questione. Le scuole non possono istituire nuove festività a propria discrezione. Eventuali deroghe al calendario scolastico devono essere motivate e giustificate da esigenze didattiche e formative.

Il Regolamento dell’autonomia, però, conferisce alle istituzioni scolastiche la facoltà di adattare il calendario scolastico in base alle esigenze del Piano dell’Offerta Formativa.

La delibera della scuola si avvale di questa autonomia, operando nel rispetto delle funzioni regionali in materia di calendario scolastico. La scuola ha preso accordi con gli Enti Locali per la definizione del calendario differenziato, senza che la sua decisione abbia mai sollevato obiezioni. Le deliberazioni dei consigli di istituto, inoltre, assumono la natura di atti amministrativi che possono essere riformate solo dopo sentenza del tribunale amministrativo.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog