L’Atalanta pareggia, l’Inter è campione d’Italia dopo 11 anni

5 mins read
atalanta - calcio

L’Atalanta pareggia, l’Inter è campione d’Italia dopo 11 anni – La squadra di Conte ‘scuce’ lo scudetto dalle maglie della Juventus, L’allenatore: “Scudetto strameritato”

L’Inter ha vinto il suo 19mo scudetto: la matematica è arrivata nel pomeriggio, con il pareggio dell’Atalanta per 1-1 dell’Atalanta sul campo del Sassuolo. Il vantaggio dei nerazzurri di Antonio Conte è ora di 13 punti, incolmabili nelle ultime quattro giornate di campionato.

L’Inter ha conquistato il suo 19mo scudetto undici anni dopo quello del Triplete: la squadra di Antonio Conte, dopo un girone di andata chiuso tra alti e bassi, ha imposto un ritmo infernale a quello di ritorno in cui ha inanellato solo vittorie con la parentesi dei due pareggi con Napoli e Spezia.

Gli 82 punti che gli hanno assicurato un vantaggio incolmabile con quattro turni di anticipo sono il frutto di 25 vittorie (di cui 14 in casa), sette pareggi e due sole sconfitte. Un ritmo che costretto una Juve titubante nel primo anno di Andrea Pirlo all’abdicazione dopo nove scudetti di fila.

Per i nerazzurri la stagione era iniziata in modo altalenante, complice il Covid che aveva falcidiato la squadra nelle prime giornate. Sei gol subiti nelle prime due partite contro Benevento, Fiorentina e Lazio, poi a metà ottobre la sconfitta nel derby contro il Milan per 1 a 2 (doppietta di Ibrahimovic e gol di Lukaku).

Nel frattempo il cammino europeo si complica subito: appena due punti nelle prime tre sfide con Borussia M’Gladbach, Shakhtar Donetsk e Real Madrid.

Così a dicembre arriva l’eliminazione dalla Champions e anche dall’Europa League con il quarto posto finale: dopo la vittoria in casa dei tedeschi, l’Inter non va oltre il pareggio casalingo contro lo Shakhtar. I nerazzurri, però, si mantengono in scia al Milan in campionato e la partita della svolta arriva il 17 gennaio quando a San Siro arriva la Juve, che nel primo anno di Conte ha strappato sei punti su sei all’Inter.

Stavolta invece finisce 2 a 0 con gol dell’ex Arturo Vidal e di Nicolò Barella. La giornata dopo arriva il pareggio 0 a 0 a Udine e da li’ inizia un girone di ritorno stratosferico fatto di 12 vittorie consecutive (compreso quelle pesantissime con Lazio e Atalanta e un derby di ritorno vinto 2 a 1), prima dei pareggi contro Napoli e Spezia e dei successi Verona e Crotone. La Coppa Itala è sfumata in semifinale con la Juve, dopo la soddisfazione di un altro derby vinto nei quarti.

A turno in campionato le rivali sono rimaste indietro, a partire dal Milan campione d’inverno condannato da una serie di ko interni. L’Inter al secondo anno di cura Conte ha fatto sua la filosofia di agonismo, lacrime e sudore del tecnico salentino.

Alla conferma dell’efficacia della LuLa si è aggiunta la spinta sulla fascia destra di un Hakimi inarrestabile con sette gol e sei assist e un Barella cresciuto in modo esponenziale. Dietro il trio Bastoni-De Vrji-Skriniar ha formato una diga che ha richiamato alla mente la Bbc della Juve. E anche quelli che dovevano essere i comprimari, da Darmian a un Perisic ritrovato, si sono sempre fatti trovare pronti. Anche Capitan Handanovic, nonostante qualche incertezza, si e’ confermato un portiere affidabile e senza eguali in Serie A per la sua capacità con i piedi nella costruzione dal basso che esige Conte.

Vincere uno scudetto con quattro giornate d’anticipo, vuol dire che è strameritato“, dice Antonio Conte, intervistato da Inter Tv. “Lo abbiamo meritato, non ci sono altri aggettivi per dire quello che abbiamo fatto”, ha aggiunto il tecnico, “è motivo di orgoglio e soddisfazione. Iniziare questa avventura con l’Inter non è stata una scelta facile. Potevo fare scelte più comode, ma sono per le decisioni importanti che mi danno qualcosa e che mi portano a fare qualcosa di straordinario. Sono stati due anni intensi”.

AGI

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog

Sinner vince Wimbledon

Sinner vince Wimbledon  Ex assessore Maggi propone a Unife di conferire a Sinner una laurea honoris