Marcell Jacobs – La medaglia d’oro azzurra: “Voglio essere un simbolo per quello che faccio in pista. Le accuse sulle testate americane? Sono sereno”
“Voglio essere giudicato in pista, non seguo la politica. Lo ius soli? Non mi interessa, non sono preparato, non voglio essere usato”. A dirlo è Marcell Jacobs, medaglia d’oro azzurra nei 100 metri piani alle olimpiadi di Tokyo 2020, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Foglio.
Questi giochi olimpici hanno acceso i riflettori sul tema dello ius soli sportivo, che il presidente del Coni Giovanni Malagò è tornato a chiedere anche durante la conferenza stampa di bilancio sull’impresa del team olimpionico italiano. È un’Italia multietnica e super integrata. Abbiamo portato per la prima volta atleti provenienti da tutte delle regioni e province autonome d’Italia e atleti nati in tutti e cinque i continenti. La nostra proposta è di anticipare l’iter burocratico per lo ius soli sportivo, che ad oggi è infernale, un girone dantesco. È vero che a 18 anni puoi fare quello che vuoi, ma se aspetti il momento per fare la pratica hai perso una persona. A volte ci sono tre anni di gestazione e nel frattempo, se l’atleta non ha potuto vestire la maglia azzurra, o smette, o va nel suo paese di origine, oppure peggio arriva qualcun altro che studia la pratica e in un minuto gli dà cittadinanza e soldi”, ha detto il numero uno del comitato olimpico italiano.
Marcell Jacobs, nato nel 1994 a El Paso da madre italiana e padre texano, è arrivato in Italia da piccolissimo ed ha doppia cittadinanza: italiana e americana. Interpellato sul tema dello ius soli risponde:
“Non mi interessa, non sono preparato. Non voglio essere usato” […] “Sono ignorante in materia, e francamente questa roba mi interessa il giusto” […] “Sono arrivato lunedì sera. Non ho letto nulla su questo argomento. Direi cose per accontentare o scontentare qualcuno. Faccio l’atleta. Voglio essere un simbolo per quello che faccio in pista”.
A proposito delle velate accuse lanciate dai media americani sull’uso di sostanze dopanti e di scarpe in grado di favorire la performance sportiva, Jacobs ribatte:
“Io sono contento e sono tranquillo e sereno. La pressione non mi spaventa”.
Sul ‘no’ di Virginia Raggi alle Olimpiadi del 2024 a Roma:
“Un vero peccato. Dopo un’Olimpiade così sarebbe stato il top disputare la prossima a Roma. Mi è dispiaciuto. Tuttavia siamo carichissimi per Parigi. Ma so, e ho visto, che dietro a questo evento c’è una grande organizzazione”.